La camorra a Napoli. Cavone, bomba nella roccaforte del clan Lepre

NAPOLI – Bomba nel cortile di un palazzo in via Francesco Saverio Correra nel Cavone. Quando le pattuglie arrivano sul posto, notano alcune donne coprire un buco largo 50 centimetri al centro del cortile. E’ già stato sistemato un pannello in legno sopra alla buca, ma gli agenti lo spostano con un calcio. Sotto sono state messe pietre per coprirla.
Tutto intorno è un campo di guerra: infrante le finestre ai piani bassi dell’edificio. Nessun ferito. Solo tanto spavento. I residenti hanno allertato la polizia alle quattro del mattino: qui c’è stata una forte esplosione tra i palazzi. Gli agenti del commissariato Dante e le Volanti della questura cinturano l’isolato. Parlano con le persone che abitano nel palazzo. Rimuovono i detriti delle finestre infrante. Poche le informazioni per ricostruire i fatti. Non trovano i residui dell’ordigno esploso: sono stati portati via. Da chi? E perché? La Scientifica avvia gli accertamenti, esaminando la buca al centro del cortile. Poi le indagini: gli investigatori considerano via Francesco Saverio Correra la roccaforte dei Lepre, ma oggi il clan non esiste più.
Nel Cavone c’è un ‘vuoto di potere’, per usare parole di un investigatore esperto. Possibile un avvertimento delle nuove paranze emergenti. Qui abitano ex colonnelli dei Lepre. Secondo le informative delle forze dell’ordine, per un periodo il clan Lepre era tornato forte dopo una crisi susseguente alla morte per malattia del boss Ciro ’o sceriffo. Nelle relazioni della squadra mobile sono ricostruiti i contatti con esponenti dei Masiello e Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli.
Negli ultimi mesi i riflettori della Procura sono stati puntati sul Cavone, dove sono state registrate nuove tensioni. I clan dei Quartieri Spagnoli, del rione Sanità e i Mazzarella del centro storico da tempo vogliono mettere un piede nel Cavone, dopo la scomparsa dei Lepre. C’è stata una breve parentesi – secondo gli inquirenti – nella quale gli emergenti hanno provato a mettere di nuovo in piedi il clan nel cuore del quartiere Avvocata. Ma le inchieste della magistratura hanno azzerato i vertici. Da qui il vuoto di potere, che ha creato nuove fibrillazioni.
La tensione ora è alta nel centro storico e le forze dell’ordine hanno intensificato i servizi di controllo del territorio. La bomba in via Correra può essere il primo segnale.

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