La camorra a Napoli, Ponticelli è nelle mani dei De Micco

NAPOLI – Sembrerebbe che ormai il clan De Micco non abbia più ostacoli nella conquista di Ponticelli. Via via stanno cadendo tutti gli ostacoli che i Bodo avevano incontrato sul loro cammino. Quando a mettere spalle al muro i contendenti non ci hanno pensato direttamente gli appartenenti alla cosca, sono state le forze dell’ordine a mettere i rivali alle corde. In qualche frangente sono stati gli stessi capi degli altri clan a mettersi in una posizione di svantaggio.

E’ il caso di Francesco De Martino, numero uno della cosca omonima. Tra i Bodo e gli XX l’alleanza è scricchiolata in diverse occasioni negli ultimi anni. I due sodalizi hanno scelto di non separarsi definitivamente quando i De Luca Bossa sono stati colpiti duramente dall’uccisione di Alessio Bossis – il 22enne che occupava il ruolo di reggente del gruppo del Lotto O, ammazzato il 24 ottobre 2022 nel parcheggio di un centro commerciale a Volla – e soprattutto dalla retata portata a termine dalle forze dell’ordine alla fine di novembre dello stesso anno, quando vennero catturati capi e gregari dei De Luca Bossa.

Il piatto era diventato così ricco, che alla fine i De Micco e i De Martino convennero nel sotterrare l’ascia di guerra. Però, negli ultimi mesi a tenere le redini dell’alleanza erano i Bodo, che di sicuro non hanno visto di buon occhio l’arresto di Francesco De Martino, che si è fatto catturare perché insieme al resto della famiglia, ha minacciato l’ex compagna del figlio Salvatore, pretendendo di vedere ciclicamente la nipote nonostante il rapporto tra i genitori della piccola si fosse interrotto.

La madre della nipote, stanca di minacce e vessazioni ha sporto denuncia ai carabinieri, che hanno arrestato il boss e la moglie Carmela Ricci, altro esponente di spicco del sodalizio criminale. Visto che in carcere sono rinchiusi anche i figli Salvatore e Antonio, il clan sta vivendo un momento di difficoltà. I Bodo ne stanno approfittando per smarcarsi dagli alleati storici. Per quanto riguarda i nemici, negli ultimi mesi Salvatore Montefusco, detto Zamberletto, intendeva rimettere in piedi i De Luca Bossa. Per questo motivo, secondo le informazioni in possesso degli investigatori, il fratello Pietro Emanuele è stato ammazzato nei pressi del ponte di via Argine il 9 luglio scorso. A distanza di tre settimane l’arresto di Salvatore Montefusco per usura ed estorsione. Reato di cui rispondono anche il figlio Carmine e Antonio Galasso, un amico del rampollo di Zamberletto, le cui mire espansionistiche sono già andate in fumo.

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