La Cina ammette: i nostri vaccini hanno bassa efficacia. Scaduto l’ultimatum dell’Ue ad AstraZeneca

Intanto il Regno Unito procede a passo spedito. Il Paese ha somministrato un totale di 40 milioni di dosi e secondo i ricercatori potrebbe raggiungere l'immunità di gregge già domani quando riapriranno le principali attività

Foto Hannibal Hanschke / Pool via AP AstraZeneca COVID-19

MILANO – La Cina ha ammesso che i propri vaccini sviluppati contro il Covid-19 hanno una bassa efficacia e ha avanzato l’ipotesi di mischiarne diversi per potenziarli. I farmaci cinesi “non hanno tassi di protezione molto elevati”, ha spiegato Gao Fu, a capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, “è ora sotto esame formale la possibilità di utilizzare vaccini diversi per il processo di immunizzazione”.

Vaccini poco efficaci

Il tasso di efficacia del Sinovac, uno dei vaccini cinesi, nella prevenzione dei contagi è attestato, da ricercatori brasiliani, fino al 50,4%. In confronto, il vaccino prodotto da Pfizer è risultato efficace al 97%. A oggi Pechino non ha ancora approvato alcun farmaco straniero da utilizzare in Cina.

Gli accordi con Astrazeneca

L’Unione europea sta cercando di accelerare la campagna di immunizzazione. Mentre continua il braccio di ferro con AstraZeneca, accusata da Bruxelles di non aver rispettato il contratto. L’Ue lo scorso 19 marzo ha inviato una lettera al colosso anglo-svedese dandogli un ultimatum di 20 giorni per adempiere ai propri obblighi.

“A seguito di un’analisi dettagliata di tutte le informazioni – si legge nella missiva citata dal Corriere della Sera e riportata per la prima volta dal quotidiano economico francese Les Echos – siamo giunti alla conclusione che AstraZeneca ha violato e continua a violare le sue obbligazioni contrattuali sulla produzione e la fornitura delle 300 milioni di dosi iniziali per l’Europa”, “vi chiediamo formalmente e vi diamo preavviso di porre rimedio alle sostanziali violazioni contrattuali entro venti giorni da questa lettera”. L’ultimatum è scaduto giorni fa e ad ora non sembra che da parte dell’azienda ci siano state reazioni.

Il Regno Unito

Intanto il Regno Unito procede a passo spedito. Il Paese ha somministrato un totale di 40 milioni di dosi. E secondo i ricercatori potrebbe raggiungere l’immunità di gregge già domani quando riapriranno le principali attività, tra cui pub, palestre e negozi.

Gli Usa

Il Covid-19 continua a preoccupare anche Oltreoceano. Gli Usa hanno registrato un nuovo aumento della curva dei contagi, arrivata la scorsa settimana a una media di 63mila casi giornalieri. La buona notizia è però che la vaccinazione procede spedita. Tra i 3 e i 4 milioni di dosi sono somministrate ogni giorno, ha detto il noto immunologo Anthony Fauci ospite della trasmissione ‘Mezz’ora in più’.

L’esperto ha espresso preoccupazione per la diffusione della variante inglese, che potrebbe cancellare gli effetti positivi del lockdown. Sulle dosi in eccesso, che Biden ha promesso di distribuire all’estero, il consigliere della Casa Bianca ha avvertito che verranno consegnate ai Paesi a medio e basso reddito che “ne hanno bisogno”, allontanando l’ipotesi che possano arrivare in Europa.

(LaPresse/AP)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome