ROMA – La notizia è di queste ore: “La Corea del Nord la lanciato un missile intercontinentale ICBM caduto nelle acque del Giappone” e confermata dagli analisti di Seul, capitale dell’altra Corea oltre che dallo stesso governo giapponese, specificando che si tratta “dell’11esimo missile sparato dalla Corea del Nord dall’inizio dell’anno”. Per cui sarebbe stata chiesta subito “l’apertura di una conferenza per la sicurezza nazionale”.
Il missile
L’ordigno balistico dopo aver percorso oltre 6.200 chilometri in 71 minuti e 1.100 chilometri è caduto nelle acque nipponiche all’interno della zona economica esclusiva, a 170 chilometri a Ovest di Capo Tappi, sulla punta settentrionale dell’isola di Honshu. Secondo il viceministro della Difesa di Tokyo, Makoto Oniki, il razzo sarebbe tuttavia capace di percorrerne anche più di 15mila e costruito per colpire qualsiasi città degli Stati uniti. Si tratta del primo missile a più lunga gittata della Corea del Nord dal novembre del 2017
Monito all’America
Dopo il lancio avvenuto solo poche ore fa, il comando indopacifico americano ha comunicato di “aver intensificato le operazioni di sorveglianza che riguardano la Corea del Nord”. L’atto dimostrativo di Kim Jong-un è un segnale forte verso l’America di Biden che tuttavia va ulteriormente rafforzando la presenza Usa sul territorio assieme a Giappone e Corea del Sud. Non a caso ha già portato avanti nei mesi scorsi una fitta serie di esercitazioni nella zona della penisola coreana, che ha previsto anche una simulazione dei meccanismi di difese anti raid, in previsione di un possibile conflitto bellico.