La ‘delocalizzazione’ dello spaccio a Caivano: blitz in pieno centro, in manette fratello e sorella

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Operazione dei carabinieri
Operazione dei carabinieri

CAIVANO – Come un’azienda che sposta la produzione dove il mercato è più favorevole e i controlli meno asfissianti, così la criminalità organizzata delocalizza i suoi affari. A Caivano, la pressione costante e senza sosta esercitata dai Carabinieri sulle tradizionali roccaforti dello spaccio, prima fra tutte il Parco Verde, non ha fermato la domanda di droga, ma ha costretto i clan a una ritirata strategica. Una ritirata che non significa resa, ma riorganizzazione. Le piazze di spaccio, un tempo concentrate in periferia, si stanno ora mimetizzando nel cuore pulsante della città, tra i negozi e le abitazioni di cittadini onesti.

Un fenomeno che i militari della Compagnia di Caivano, guidati da un’acuta attività di intelligence, avevano già intercettato. Lontano dai riflettori mediatici puntati sul Parco Verde, hanno seguito il flusso carsico degli stupefacenti, tracciando le nuove rotte che portano direttamente nel centro cittadino. La prova più recente di questa mutazione è arrivata con lo smantellamento di un vero e proprio punto vendita allestito in un appartamento in Corso Umberto, una delle arterie principali della città.

L’abitazione era stata trasformata in un supermarket della droga, presidiato e operativo ventiquattro ore su ventiquattro. Per giorni, i Carabinieri in borghese hanno monitorato il viavai sospetto da quel portone. Un flusso continuo di persone, acquirenti di ogni età e ceto sociale, che salivano per pochi minuti e si dileguavano rapidamente. Un’attività frenetica che non poteva passare inosservata agli occhi esperti degli investigatori.

Una volta raccolti elementi sufficienti, è scattato il blitz. All’alba, i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento, cogliendo di sorpresa i due occupanti. Si tratta di Franco e Angelica Cantone, fratello e sorella, che gestivano la fiorente attività. Alla vista delle divise, i due non hanno esitato un istante: in un disperato tentativo di sottrarsi all’arresto, hanno provato a fuggire calandosi dalle finestre dell’abitazione. Una fuga rocambolesca e pericolosa, interrotta sul nascere dalla prontezza dei Carabinieri che avevano cinturato l’intero edificio, prevedendo ogni possibile via di fuga. Bloccati e ammanettati, i due sono stati condotti in caserma.

La successiva perquisizione dei locali ha confermato ogni sospetto. I militari hanno rinvenuto e posto sotto sequestro 40 grammi di cocaina purissima, pronta per essere tagliata e suddivisa in centinaia di dosi. A testimoniare la professionalità dell’organizzazione, sono stati trovati anche tre bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e, soprattutto, oltre 600 euro in contanti di piccolo taglio, ritenuti l’incasso delle cessioni avvenute solo nelle ore precedenti al blitz.

L’operazione di Corso Umberto non è solo un colpo al portafoglio della criminalità, ma la conferma di uno scenario in evoluzione. La battaglia per la legalità a Caivano si combatte ora su più fronti, strada per strada, palazzo per palazzo. Se i clan pensavano di poter agire indisturbati spostando i loro affari in centro, la risposta dello Stato è stata chiara e immediata: non esistono zone franche.

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