NAPOLI – Stock di stupefacenti entrano nelle carceri per essere venduti ai reclusi. I clan Mazzarella e Licciardi riescono a far entrare negli istituti penitenziari ingenti quantitativi di droga da cedere al dettaglio ai detenuti per battere cassa. Sequestrato un ingente quantitativo di narcotici nel carcere di Poggioreale. La polizia penitenziaria è riuscita a intercettare il carico di narcotici e anche diversi telefoni cellulari all’interno di due padiglioni. Durante i controlli sono stati trovati quasi un chilo di hashish, 45 grammi di cocaina e una decina di cellulari, tra smartphone e micro-cellulari, nascosti nelle sezioni detentive. Il materiale è stato immediatamente sequestrato e sono scattate indagini, per capire come lo stupefacente sia entrato nel penitenziario.
Secondo gli investigatori, solo grandi cartelli bene organizzati come i Licciardi e i Mazzarella riescono a gestire questo tipo di traffico. I sindacati della polizia penitenziaria chiedono di alzare il livello di allerta per contrastare il fenomeno. “L’operazione di ieri – commenta l’unione sindacale di polizia penitenziaria con il presidente Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio – rafforza la
determinazione della polizia penitenziaria nel garantire un ambiente detentivo sicuro e legale”.
I due sindacalisti si complimentano con i colleghi “che hanno dimostrato di essere un’eccellenza nel sventare i continui tentativi di introduzione di droga e cellulari”. Non solo. Invocano ancora una volta, che vengano concessi alla polizia penitenziaria “strumenti tecnologicamente avanzati, come i jammer, per schermare le sezioni detentive ed evitare, specie alla criminalità organizzata, di avere contatti con l’esterno”. “A Poggioreale – ricorda infine l’Uspp – nonostante il deficit di organico di ben 150 unità, si riesce, ma solo con grande spirito di sacrificio, a mantenere l’ordine e la sicurezza interna e per questo ai colleghi va il nostro elogio incondizionato”.





















