Il 2024 è stato un anno importante, sarà ricordato probabilmente, come l’inizio di un cambiamento senza precedenti, quello dell’ intelligenza artificiale, come strumento di consumo di massa.
IA
I risvolti di questa tecnologia sulle nostre vite sono ancora tutti da registrare, ma se il buon giorno si vede dal mattino, c’è da stare attenti, e forse anche un po’ preoccupati. Il mondo è cambiato sotto i nostri piedi, si evolve più velocemente di quanto pensiamo, la tecnologia è la motrice del cambiamento come sempre, un motore in grado di modificare abitudini, e la struttura stessa della nostra forma di organizzazione sociale.
CONNESSI E FELICI
Connessi ai nostri device, stiamo disabituando la nostra memoria, l’oracolo digitale ci soccorre in ogni istante, fornendoci notizie e informazioni, illudendoci di colmare in questo modo il nostro bisogno di conoscenza. È un puzzle dai pezzi mancanti nel quale ci aggiriamo, senza riferimenti e con scarso senso della scoperta.
UNA COVER PER TUTTI
L’arte ha seguito come è naturale che fosse questo solco, e fiumi di banalità continuano a irrorare occhi e orecchie. Show fantasmagorici, gare di ballo, talenti copiati e incollati, cover di cover, di cover, di cover di cover, di cover, di cover.
LA TELEVISIONE CHE FU
A darci una mano gli immancabili anniversari, la morte di un poeta, la nascita di un musicista, date alle quali ci aggrappiamo, nella speranza di ripararci tra le braccia del tempo che fu. La televisione intanto arretra, perde complessivamente ascolti e credibilità, e diventa sempre meno rilevante nelle abitudini dei consumatori.
LO HA DETTO IL TELEGIORNALE…
I telegiornali sbiadiscono e perdono centralità, mentre i palinsesti propongono pedissequamente materiale d’archivio e remake.
I SOLITI ACCORDI
Il teatro dal canto suo, come negli ultimi venti anni, propone più o meno sempre gli stessi nomi, che affannosamente cercano di accaparrarsi il pubblico residuo, nel quale i giovani sono praticamente assenti.
NON É UN PAESE PER GIOVANI
I giovani dal canto loro, non tutti per fortuna, sono impegnati in ben altro, hanno notti alcoliche e movida a cui pensare. Altro che teatro!
LA MOVIDA
A proposito della parola movida, e dell’ importanza, della forza dirompente del suono e del significato storico delle parole, c’è una considerazione da fare: Il termine “movida” deriva dallo spagnolo e ha origine dal participio passato del verbo “mover” (muovere), che significa “movimento”. La parola è diventata comune negli anni ’80 in Spagna, durante la transizione spagnola dopo la fine della dittatura di Francisco Franco.
La “Movida madrileña” era un movimento sociale e artistico che celebrava la liberazione e la libertà, con un forte interesse per la cultura alternativa, la musica, l’arte e la controcultura.
Attualmente si riferisce a un numero imprecisato di persone, che spesso sino a tarda notte, in preda ai fumi dell’ alcol, disturba la quiete altrui. I significati cambiano, le abitudini mutuano, la società si trasforma, su questo c’è poco da fare, ma è nostro compito, vigilare, indicare strade, evitare nel limite del possibile di compiere gli stessi errori del passato.
BOLLANI, GUCCINI E VECCHIONI…
Tutto male quindi? No ci mancherebbe, quest’anno ci ha regalato anche cose buone come: Guccini che spiega a Jovanotti il senso delle sue canzoni, la messa in onda del concerto “dallamericaruso” che si credeva scomparso.
Roberto Vecchioni spesso ospite in televisione, Bollani che resiste su Rai 3, Radio 3 che trasmette musica classica e jazz malgrado tutto, alcune piccole librerie che continuano a stare aperte, alcuni giornali, come quello che state leggendo, che continuano a fare informazione e cultura.
L’uscita al cinema di “Oppenheimer” diretto da Christopher Nolan, in ambito pop, l’ascolto “Happy Mistake”, una canzone di Lady Gaga tratta dall’album “Harlequin”, che accompagna il film “Joker: Folie à Deux”, in ambito letterario è stato l’anno di “Un animale selvaggio” di Joël Dicker, un libro mozzafiato, che ha scalato le classifiche internazionali.
Ci sarebbe tanto altro, questi sono solo esempi trovati tra i miei cassetti, ascolti e piccole riflessioni. Buon 2025 a tutti.