La gang dello spaccio di Caterino. Condanna definitiva per 7 imputati. ECCO I NOMI

Francesco Caterino "Peppinotto" e Francesco Caterino "Nasone"

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Spaccio di droga, la sentenza della Corte d’appello, emessa a marzo 2023, è diventata irrevocabile per 7 imputati; per altri 4, invece, è stata annullata con rinvio a una nuova sezione: è quanto ha deciso la Cassazione esaminando i ricorsi presentati dagli avvocati Antonio Rizzo, Leopoldo Perone, Emilio Martino, Ferdinando Letizia, Domenico Della Gatta, Mirella Baldascino, Fabio Greco, Pasquale Diana, Francesco Saverio Petrillo, Sergio Mazzone e Gianluca Di Matteo.

La condanna diventa definitiva per Biagio Borgia, 37enne di Villa Literno, Francesco Caterino, 35enne, figlio del boss ‘Peppinotto’, per il suo omonimo, ma classe 1986, detto ‘Nasone’, per Paride Diana, 37enne, Cipriano De Luca, 32enne, tutti sanciprianesi, per Silvio Petrillo, 33enne di Casale, e Giovanni Tappini, 30enne di San Cipriano. Sarà processo d’appello bis, invece, per Cipriano Drappello, 43enne sanciprianese, poiché i giudici, ha stabilito la Cassazione, dovranno rivalutare l’applicabilità della recidiva, per Giosuè Iazzetta, detto Giosi, 37enne di Casal di Principe, Giovanni Maglione, 37enne di S. Cipriano, affinché la Corte si esprima sugli aumenti per la continuazione tra le condotte contestate, e per Mariano Alberto Vasapollo, 38enne di Caivano, in relazione al quale i togati affronteranno l’applicabilità delle attenuanti.

L’attività investigativa che ha trascinato a giudizio gli undici imputati è stata tesa a smantellare un’organizzazione criminale, dedita allo spaccio di narcotici, attiva nell’Agro aversano e guidata dal figlio di Peppinotto. L’inchiesta, condotta dai carabinieri, nel 2020 innescò 18 provvedimenti cautelari disposti dall’ufficio gip del Tribunale di Napoli. Ad affiancare Francesco Caterino nella gestione della gang, ritiene la Dda partenopea, che ha coordinato l’indagine, Borgia e De Luca. La compagine criminale aveva strutturato varie piazze di spaccio, tra cui una a Gricignano d’Aversa, affidata a Iazzetta, e un’altra a Casale, gestita da Caterino ‘Nasone’. Sono ritenuti dagli inquirenti parte dell’associazione criminale pure Paride Diana, Drappello, Maglione e Tappini. Non sono considerati intranei all’organizzazione ma responsabili di singoli episodi di spaccio di droga, invece, Silvio Petrillo e Vasapollo.

Non solo Gricignano e Casale: l’inchiesta che ha portato gli 11 davanti alla Cassazione, secondo la Dda, ha permesso di individuare luoghi dediti alla vendita di narcotici anche a Casapesenna e nella zona del sammaritano. La sentenza della Cassazione è stata emessa ad aprile, le motivazioni sono state rese note la scorsa settimana.

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