La giornata positiva della lira turca aiuta ad abbassare lo spread

Si chiude in miglioramento rispetto alla giornata scorsa intorno ai 270 punti

LP / AFP PHOTO / Kazuhiro NOGI
di Marco Valsecchi

MILANO (AWE/LaPresse) – La giornata tutto sommato positiva della lira turca, di certo aiuta. Ma a far riprendere fiato allo spread tra Btp e Bund, avvicinatosi ieri ai picchi di 287 punti base toccati lo scorso maggio, sono soprattutto le rassicurazioni. Rassicurazioni giunte a stretto giro dall’esecutivo rispetto al “quadro programmatico” condiviso dal presidente del Consiglio, dai vice premier e da Tria. Un disegno di fondo, conferma una nota diffusa da Palazzo Chigi in mattinata.

Un messaggio ben accolto dagli investitori. Da mesi in fibrillazione all’idea che la legge di Bilancio possa presentare incognite dal punto di vista della sostenibilità finanziaria

A sancire l’efficacia della comunicazione, prima la discesa sotto quota 270 del differenziale. E quindi la chiusura in miglioramento rispetto a ieri, a 270,3 punti. E soprattutto col rendimento del decennale italiano che rientra sotto il 3,10% a 3,03%. Una parziale boccata d’aria dopo l’ennesima oscillazione verso l’altro. In attesa delle revisioni del merito di credito italiano da parte delle agenzie di rating Fitch, Moody’s e S&P, che si pronunceranno tra fine agosto e fine ottobre.

Dio non voglia che arrivino dei downgrade“, ha affermato a riguardo Renato Brunetta, intervistato da ‘La Nazione’

In quel caso, ha aggiunto il deputato di Forza Italia, “a settembre potrebbe crollare tutto. Anche la nostra sovranità e la nostra democrazia”. Sempre dall’opposizione, ma in questo caso dalle fila del Pd, arriva poi l’affondo di Teresa Bellanova, senatrice ed ex viceministro dello Sviluppo economico: “Il problema non sono solo i mercati, vorrei dire al ministro Di Maio, nonostante la minaccia che si addensa. Il problema è l’Italia e la situazione di difficoltà e affanno sempre più evidente in cui sta precipitando“. Mentre a riportare l’attenzione sullo spread nello specifico è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: “Essere preoccupati è il minimo, perché a pagare saranno gli italiani. O peggio ancora c’è chi pensa di uscire dall’euro e allora i risparmi degli italiani diventeranno carta straccia“.

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