MILANO – Vincere aiuta a vincere, e questo è un dato di fatto, ma la Juve che ha espugnato il ‘Dall’Ara’ è parsa tutto fuorché sulla via per la guarigione. Anzi i lividi del Wanda Metropolitano si sono palesati anche nella trasferta emiliana e solo gli interventi di Perin e il guizzo di Dybala, su gentile concessione di Helander, hanno evitato ad Allegri un mezzo passo falso che avrebbe ulteriormente surriscaldato l’ambiente dopo l’amara notte di Madrid. Per fortuna dei bianconeri l’Atletico non è il Bologna e la Champions League non è il campionato.
I bianconeri sono primi in classifica con 13 punti di vantaggio sul Napoli
Nel giardino di casa i campioni d’Italia se non certezze hanno ritrovato almeno risultati. Sono 22 i successi ottenuti su 25 partite (impresa mai riuscita a nessuno prima) e 13 i punti di vantaggio sul Napoli secondo, che di fatto anestetizzano lo scontro diretto di domenica al San Paolo aiutando Bonucci e compagni a focalizzarsi maggiormente sul vero spartiacque della stagione, la partita di ritorno del 12 marzo prossimo all’Allianz Stadium.
La Juve affronterà il Napoli di Ancelotti
Anche per questo, per ricaricare le pile della squadra e smaltire le scorie provenienti dalla Spagna, Allegri, finito sotto inchiesta da parte della Uefa per il tardivo ingresso in campo della sua squadra nella ripresa, ha concesso ai suoi ragazzi due giorni di riposo prima di iniziare, mercoledì, la preparazione verso la supersfida contro i campani. Una gara di quelle considerate ‘allenanti’ che sarà utile alla Juventus come tappa di avvicinamento alla partita con i colchoneros. Dove i bianconeri saranno chiamati all’impresa.
La capolista è chiamata all’impresa contro l’Atletico Madrid
E’ a quel match che il tecnico toscano, che sa di giocarsi molto del suo futuro quella sera, guarda valutando variazioni e soluzioni, alternative e possibilità. Consapevole come lui stesso ha ammesso che in questa fase la condizione generale della squadra non è al 100%. Ma fiducioso di poter riempire “un po’ per volta” la bottiglia.
Allegri punta su Douglas Costa e Bernardeschi
Magari con Douglas Costa, una carta fondamentale con la sua velocità e facilità di dribbling (unita a una certa anarchia tattica) per provare a scardinare il bunker in cui si rinchiuderà l’Atletico a Torino. Il brasiliano è fuori per infortunio dal match con il Parma del 2 febbraio e con il Bologna non è stato convocato. Ma rappresenta l’unico elemento che lo staff medico può pensare di riconsegnare ad Allegri in tempo per la corrida con gli spagnoli.
Sono in risalita anche le quotazioni di Federico Bernardeschi, una delle poche note positive della serataccia del Wanda Metropolitano. L’ex giocatore della Fiorentina ha confermato il buon momento di forma dando continuità allo spezzone di partita disputato a Madrid con una prova positiva al ‘Dallara’. Visto il non eccellente stato di forma della linea mediana bianconera, il centrocampista offensivo originario di Carrara è tra coloro che si candidano per una maglia da titolare.
Cancelo in ribasso, squalifica per Alex Sandro
Chi non ha convinto nella sfida contro i felsinei invece è Joao Cancelo, l’escluso eccellente della gara d’andata. E che in posizione più avanzata non ha inciso, incontrando molte difficoltà. Un netto passo indietro per il portoghese che invece nel match con la Lazio, dove però era subentrato nella ripresa, aveva ‘spaccato’ la partita. In ogni caso il suo impiego, considerando la squalifica di Alex Sandro, non è in discussione. Ma l’idea di schierare l’ex Inter come ala di centrocampo o esterno alto in un tridente, almeno dall’inizio, sembra aver perso forza. La lunga vigilia verso il 12 marzo parte da qui.
(LaPresse/di Alberto Zanello)