TORINO – La Juventus prenota la festa scudetto. Può celebrarla domani, nel caso il Napoli perdesse in casa contro il Genoa (difficile) o nel prossimo turno. Tutto questo grazie al successo conquistato allo Stadium contro un Milan sciupone e ingenuo. Come spesso accade nelle gare dei bianconeri, a Torino è successo di tutto. E non sono mancate le polemiche (giuste) per l’arbitraggio di Fabbri. Ha tanti motivi il Diavolo per recriminare e imprecare.
Milan ingenuo
Al Milan non è bastata la rete di Piatek nel primo tempo. Nella ripresa il team di Allegri ha ribaltato il risultato con il rigore trasformato da Dybala, atterrato in area da un ingenuo Musacchio, e con il gol del nuovo entrato Kean. L’episodio che ha fatto discutere è capitato nel primo tempo, quando le squadre erano ancora sullo 0-0. Il pallone crossato da Calhanoglu finisce sul braccio largo di Alex Sandro, proteso in scivolata. La decisione più giusta sarebbe stata quella di assegnare un rigore al Milan. Nonostante Fabbri sia andato a rivedere le immagini al Var, lo staff arbitrale non ha assegnato il penalty al Diavolo. Decisione inconcepibile.
L’illusione di Piatek
Però, mentre tutti si preparavano alla solita pioggia di polemiche e accuse, Bakayoko ha approfittato di una dormita della difesa della Juve per spedire Piatek da solo davanti alla porta. Il polacco ha dimostrato una freddezza invidiabile, ha portato il Milan in vantaggio e ha annullato il ‘jolly’ della Signora. Diavolo in vantaggio nonostante la svista arbitrale. Sembrava che la serata torinese del Milan potesse concludersi col sorriso sulle labbra.
Il sorpasso nella ripresa
Purtroppo per Gattuso, non è stato così. Due disattenzioni macroscopiche dei difensori rossoneri, hanno permesso alla Juventus di vincere nonostante una prestazione da censurare. Musacchio e Calabria hanno dato il via alla rimonta bianconera. Decisivo ai fini del risultato finale il rinvio scellerato dell’esterno. Pjanic è stato lesto ad approfittare dello svarione e a spedire Kean in rete. Vittoria molto al di là dei propri meriti, quella della Juve. Il Milan, invece, ha continuato a incartarsi su se stesso. Di questo passo sarà difficile per Gattuso mantenere il quarto posto e la prospettiva di approdare in Champions.