Di Antonio Martelli
MILANO (LaPresse) – Tempo scaduto. Come ampiamente previsto, Mediapro non presenterà entro la giornata di oggi la fideiussione da 1.2 miliardi per il contratto dei diritti tv del campionato di Serie A dal 2018 al 2021. Dalla giornata di domani scatta la risoluzione unilaterale votata all’unanimità dai presidenti la scorsa settimana.
La Lega Serie A torna, quindi, in possesso dei diritti tv
Avvierà le procedure per la ricezione di nuove offerte da parte di tutti gli operatori interessati. Per dare poi via ad una serie di trattative private che si dovrebbero concludere entro il 13 giugno con l’assegnazione. A nulla è valsa la lettera inviata da Mediapro, che ha ‘minacciato’ azioni legali se la Lega non avesse ritirato la risoluzione del contratto. Ritenuta dal gruppo spagnolo “illegittima”. In via Rosellini, invece, c’è grande serenità sull’operato. Forti anche di un parere legale mostrato ai presidenti.
Nonostante le fideiussione non versata e il rischio di strascichi legali, Mediapro non è del tutto fuori gioco.
In linea di massima, l’azienda spagnola, il cui vero obiettivo è sempre stato quello di creare il canale della Lega (così come farà in Francia per la Ligue 1, ndr), potrà ancora partecipare alla fase di trattative private. Non a caso si parla (ma al momento non ci sono conferme) di un incontro in serata fra il numero 1 di Mediapro, il presidente Miccichè e alcuni rappresentanti della Lega. Tutto lascia credere però, che, alla fine, a spuntarla saranno Sky Sport e Perform. L’emittente di Rupert Murdoch è pronta a mettere sul piatto fra gli 800 e 850 milioni. Il nuovo player digitale Perform, dovrebbe aggiungerne 150 per lanciare in Italia una piattaforma over-the-top Dazn. In totale, quindi, la Lega dovrebbe incassare fra i 950 milioni e 1 miliardo. Meno di quanto aveva promesso Mediapro.
E proprio la cifra che la Lega Serie A incasserà per i diritti tv continua ad essere al centro di un dibattito, visto quanto Mediapro ha investito per strappare la Ligue 1 a Canal +.
I 1153 milioni offerti dal gruppo spagnolo, che c’è da dire non pagherà subito e senza dover presentare garanzie come quelle richieste in Italia, per creare un canale dal 2020, hanno fatto storcere il naso a molti osservatori italiani. Oggi, nel dibattito sono intervenuti il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, e il prossimo candidato alla presidenza Figc, Giancarlo Abete. “L’Italia vale quanto la Francia e l’Inghilterra. Il problema è che noi siamo poco strutturati e abbiamo stadi deficitari. Molto diversi dai bellissimi impianti inglesi”, ha dichiarato il patron dei blucerchiati. “I diritti tv del calcio italiano valgono senz’altro di più di quelli francesi. Il nostro campionato è più importante ed è dimostrato da tanti fattori. Dalla presenza negli stadi, al numero di squadre qualificate per la Champions. Abbiamo città più importanti come potenzialità, storia e prospettive”, ha concluso invece Abete.