“Verità per Elena, fatecela rivedere”

La nonna della bimba di 3 anni: “Tre arresti cardiaci e non hanno saputo dirci perché”

L'ospedale Santobono

NAPOLI – Non si danno pace. Vogliono sapere come siano andate le cose. E a 24 ore dalla morte della piccola Elena Cella, provano a mettere insieme i pezzi. Mentre la magistratura è al lavoro e ha iscritto nel registro degli indagati quindici medici del Santobono e del Policlinico Vanvitelli. I due ospedali dove la bimba di tre anni e mezzo era stata curata, dopo forti dolori allo stomaco.

Lo sgomento della nonna

La nonna Simona Esposito, 45 anni, gestisce con la famiglia un bar al Borgo Sant’Antonio Abate. Tramite l’avvocato fa sapere che “la bimba era stata visitata dal pediatra il 4 gennaio e stava bene (a una settimana dal decesso). Pochi giorni prima aveva avuto un raffreddore, ma le era passato. Non soffriva di nulla”. Poi ragiona a voce alta: “E’ una morte non solo inaspettata, ma anche sofferta. Non abbiamo potuto fare nulla. Ecco, rispetto a questo, chiediamo la verità. Non solo per mia nipote, ma anche per il futuro. Che non accada mai più”. E taglia corto: “Abbiamo piena fiducia nella magistratura. Attendiamo che raccolga tutti gli elementi, per ricostruire la vicenda”.

L’appello di Simona

Ma non nasconde che “non vediamo la piccola dal 10 gennaio. Per noi è difficile accettarlo. Quella sera facemmo la denuncia e la salma fu sequestrata. Chiediamo che l’autopsia sia effettuata nel migliore dei modi e non in tempi lunghi, per riavere la bimba il prima possibile per il funerali e l’ultimo saluto”. Venerdì sarà conferito l’incarico. Il pubblico ministero Giuliana Giuliano ha nominato come medico legale Alfonso Maiellaro. Giovanni Sica, pediatra neonatologo e Oscar Nappi anatomo patologo. La famiglia ha scelto come medico legale Giuseppe Addeo e il cardiologo Egidio Accardo, come anatomo patologo il dott. Benincasa. I quindici medici indagati nomineranno consulenti a loro volta.

Indagini in corso

L’inchiesta è un atto dovuto dopo la denuncia: l’iscrizione nel registro degli indagati permetterà ai professionisti di difendersi. “I medici ci hanno detto che non sanno perché la bimba abbia avuto ben tre arresti cardiaci – conclude la nonna – al Policlinico Vanvitelli lunedì alle 9 del mattino il primo, dopo un picco glicemico. Nel frattempo vomitava sangue. Riescono a rianimarla e a intubarla. Con una ambulanza la trasportano al Santobono. Qui alle 18 il secondo arresto cardiaco. Nella tarda mattinata di martedì il decesso”. L’avvocato Enrico Ricciuto, legale della famiglia Cella, fa sapere che è stata presentata una denuncia penale per la diffusione sui social di alcune foto della bimba ricoverata.
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