La prescrizione sarà il primo nodo da sciogliere nel 2020 per il Governo Conte

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse in foto Giuseppe Conte

E’ la prescrizione il primo nodo da sciogliere nel 2020 per il traballante governo. Ci si appresta,  dunque, ad assistere ad un ‘tutti contro tutti’ che metterà a dura prova la sussistenza dell’attuale esecutivo. Troppo distanti le vedute tra Pd, M5S e Iv di Matteo Renzi in merito, per cui il confronto si presenta aspro e senza esclusione di colpi. E i dem hanno già presentato sia alla Camera che al Senato un testo unico sulla prescrizione, con il placet dell’intero partito, finalizzato a “contemperare le diverse esigenze sulla Prescrizione e discuterne con tutte le forze di maggioranza in un’ottica che sia di coalizione”.

I commenti

“Il Partito democratico è per una giustizia al servizio dei cittadini – dichiara il segretario del Pd, Nicola Zingaretti per tempi certi nei processi nei quali i colpevoli vengano condannati, agli innocenti venga riconosciuta l’innocenza e nei quali le imprese, che hanno contenziosi, possano contare su esiti rapidi. E’ questo il senso della nostra iniziativa che guarda agli interessi del Paese, al rispetto della certezza del diritto e della legalità”. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Giorgis, spiega come “il ministro Bonafede può portare a casa una riforma epocale, confidiamo nel buon senso e siamo certi che una soluzione si troverà”. Poi tocca a Walter Verini: “Il nostro obiettivo non è far cadere il governo; vogliamo una giustizia efficace, norme di sistema, una giustizia dove non si scappa da processi”. E ancora Alfredo Bazoli specifica: “Puntiamo ad aprire una discussione dal 7 gennaio, a trovare una sintesi su una proposta di legge che contiene la soluzione tecnicamente migliore per evitare che i processi già iniziati si concludano con una prescrizione o che diventino infiniti”.

La proposta dem

In merito alla prescrizione la proposta del Pd prevede “la sospensione dei tempi della prescrizione di due anni per l’appello e di un anno dopo la Cassazione, ai quali si possono aggiungere altri sei mesi” nel caso in cui ci sia “il rinnovo dell’istruzione dibattimentale” per un totale di 3 anni e sei mesi. “Ci aspettiamo – aggiunge Walter Verini – che il presidente Conte ed il ministro Bonafede raggiungano la sintesi che non si è raggiunta finora. Questa proposta di legge non vorremmo utilizzarla; auspichiamo che il governo tenga conto delle esigente manifestate da tre quarti della maggioranza, dall’avvocatura e dalla magistratura, evitando che la Giustizia rimanga un terreno di scontro politico”. Franco Mirabelli sottolinea che “nessuno di noi  si vuole sottrarre alla discussione sulla riforma del processo penale. E’ un impegno di tutta la maggioranza. Vogliamo velocizzare i processi ma i processi non possono essere infiniti. La ragionevole durata è un principio costituzionale. E’ ora anche di finirla con le ipocrisie e con la propaganda della Lega”.

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