Il sistema carcerario è cresciuto in termini di vulnerabilità strutturale aggravato dalla transizione tecnologica e dalla crisi sociale e culturale, peggiorate dal Covid-19. “Come vorrei essere”, progetto matrice della Summer School, nasce dall’ascolto e dalla meraviglia germogliata dalla frequentazione dell’IPM di Airola e della sua comunità: dei giovani in esecuzione penale interna e anche alle loro famiglie per offrire loro dispositivi innovativi di attivazione in grado di ridurre il gap tra il dentro e il fuori.
Esistono tante realtà parallele che entrano a far parte nell’esperienza del carcere, anzi, in questo caso dell’IPM di Airola: difficile raccontarle tutte, ma l’incontro con il luogo è stato possibile solo grazie alla sensibilità di una coordinatrice educativa di rara sensibilità: Cinzia Comune e della visionaria direttrice Marianna Adanti che hanno letto nel progetto la possibilità di generare cambiamento operando insieme.
La giornata tipo della Summer School? La mattina inizierà̀ con l’ascolto del corpo e le attività olistiche in giardino per respirare ed entrare in contatto con la natura. Il secondo tempo si svolgerà̀ all’interno in uno spazio attualmente chiamato “socialità̀” dove sarà̀ condotto dall’equipe tecnica, un lavoro laboratoriale sulle relazioni attraverso linguaggi e codici molto diversi: moda, gamification, musica, teatro…
Ogni mattinata si concluderà̀ con una parola scelta collettivamente che sarà̀ inserita nell’opera di restituzione finale: Dopo pranzo nella controra si sceglierà una canzone dalla playlist per un momento di relax musicale. Dalle 14 le attività riprenderanno in teatro dove saranno proiettate 9 film tematici e a seguire prepareranno, con l’aiuto di un mentor, l’arrivo del testimonial che racconterà la propria esperienza lavorativa e umana. A chiusura delle due settimane della Summer School ci sarà̀ un evento finale di restituzione e condivisione con una festa organizzata da tutti i ragazzi e gli operatori.
Questo nuovo approdo si nutre anche della presenza e del supporto di: Maria D’Ambrosio e del gruppo di embodied education dell’Unisob, di Lentamente (cooperativa agricola) con Donato De Marco, Libera con Mariano Di Palma, Maria Venditti, Claudia Zampella e Anna Baldassarre, Daniela Ruberti, Luciana Di Mauro, Mariano Di Palma, Giorgia Guarino, Michele Sica, Vincent Renzo e di tanti altri bravissimi operatori già presenti all’IPM come Lucariello e il team di CCO.