La purga di Schlein a De Luca. Oliviero e i suoi fuori dal Pd. ECCO I NOMI

La purga del Pd

CASERTA – La guerra tra il Pd di Elly Schlein e i fedelissimi di Vincenzo De Luca non è più fredda. A portare lo scontro ad un nuovo livello ci ha pensato il Nazareno, con una mossa a sorpresa che rischia di avere conseguenze pesanti anche in vista delle prossime Regionali. Il Pd casertano, attualmente guidato dalla commissaria Susanna Camusso (scelta proprio da Schlein per portare fuori il partito locale da una crisi d’identità con conseguente blocco di tesseramenti e congressi che va avanti da anni) ha deciso di non rinnovare la tessera al presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero. Niente più tessera del Pd per il leader dell’assemblea del Centro direzionale e per i suoi alleati in Terra di lavoro. Una decisione ufficializzata proprio nel giorno in cui il leader dell’Assise regionale è stato accanto al governatore alla presentazione del progetto dell’impianto di irrigazione collettivo del settore “Zona Orientale”, a Sessa Aurunca, ristrutturato dal Consorzio di Bonifica del Volturno con fondi della Regione. Un asse fortissimo quello tra De Luca e Oliviero, ora ufficialmente preso di mira dai vertici dem.

A restare fuori dal partito in seguito alla decisione avallata da Camusso, a quanto si apprende, anche l’ex sindaco di Sessa Aurunca, Silvio Sasso, Massimo Schiavone, candidato, ex presidente del consiglio comunale sessano e candidato dem alle ultime Europee, Vito Marotta, sindaco di San Nicola la Strada, Davide Guida, ex sindaco di Arienzo, i consiglieri comunali di Piedimonte Matese Fabio Civitillo e Agostino Navarra e quelli di Macerata Campania Fabio Cipro e Antonietta Nacca. Le motivazioni di questi ‘tagli’ sono legate, con ogni probabilità, alla scelta di questi ultimi di appoggiare coalizioni trasversali in recenti appuntamenti elettorali. Sasso e Schiavone sono ‘accusati’ di aver sostenuto liste non collegate al Pd, Marotta alle Provinciali si è candidato con i Moderati a sostegno di Giorgio Magliocca, Cipro e Nacca di aver bocciato una mozione presentata dal gruppo di minoranza e dal capogruppo dem Costantino Leuci, mentre Oliviero e i consiglieri di Sessa Aurunca sarebbero stati lasciati fuori dal Pd in applicazione del codice etico sul tanto contestato (e mai validato) tesseramento nella provincia di Caserta.

Una decisione clamorosa, forte (per quanto un partito possa legittimamente censurare il mancato rispetto degli ordini di scuderia anche se questo stride un po’ con la definizione di ‘democratico) che crea una frattura forse insanabile all’interno del Pd e che rende ancora più profonda quella tra il Nazareno e il governatore De Luca, che ha già annunciato che correrà per un terzo mandato nonostante il partito abbia già a sua volta annunciato che proporrà, insieme agli alleati del campo largo, un candidato diverso. Questa volta, però, Oliviero non sembra disposto a stare a guardare. Il presidente del Consiglio regionale non ha voluto dichiarare nulla, per il momento, ma si riserva ogni azione per contestare la decisione che gli ha tolto, dopo un decennio di militanza, la tessera del Pd. Con l’esclusione dei nove ormai ex dem si è conclusa la fase di certificazione delle iscrizioni, definita da Camusso “una scelta di ricostruzione del partito dopo una lunga e difficile stagione che aveva comportato anche il non svolgimento del Congresso.

Conseguentemente alla certificazione si apre il tesseramento 2024 con le modalità previste dal regolamento nazionale”. Gli iscritti certificati sono 4068. Ma quei 9 esclusi pesanti aprono un nuovo fronte di scontro di un partito che vive una fase davvero complessa nei suoi rapporti interni. Oliviero è pronto a una nuova battaglia che andrà ad incidere inevitabilmente anche sulle prossime Regionali. De Luca e i suoi fedelissimi stanno preparando già le liste e avere Oliviero dalla propria parte è garanzia di consensi importanti in provincia di Caserta. Ma prima bisognerà affrontare fino in fondo questo braccio di ferro, questa guerra politica che era fredda e ora non lo è più.

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