Intorno la bufera, all’interno della coalizione la più totale calma. Il centrodestra si avvia alle Regionali in Campania con un candidato, Stefano Caldoro, deciso da tempo dai leader del centrodestra. La Lega, dopo la frenata in Emilia Romagna, è in fibrillazione e Matteo Salvini agita le acque, si fa sentire e propone nuove strategie per ribadire la sua leadership, messa in discussione dall’avanzata di Giorgia Meloni. Il leader del Carroccio, però, si è sempre fatto vanto del fatto di avere una sola parola. E per quanto riguarda le Regionali in Campania quella parola l’ha detta già nei due summit che si sono tenuti mesi fa con Meloni e con Silvio Berlusconi, quando alla Lega è stato lasciato campo libero al Nord e la guida del centrodestra per l’assalto a Palazzo Santa Lucia è stata affidata a Caldoro. A ribadire che gli accordi si rispettano è il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa che a Cronache illustra il suo punto di vista: “Gli accordi sono stati presi da tempo. Cambiarli? E’ possibile in teoria. Ma in questi casi si mettono in discussioni quando tutte le parti in causa sono d’accordo per farlo. E in questo caso non ci sono proposte che raccolgano l’adesione di tutti i partiti. Quindi non c’è niente di cui discutere”. Stop alle fibrillazioni, quindi, qualora ce ne fossero mai state. Berlusconi e tutto lo stato maggiore di Forza Italia, dopo la vittoria in Calabria, hanno ribadito che il candidato sarà Caldoro, con tanto di appuntamenti a Napoli fondamentali come gli stati generali del partito, con la presenza dell’ex premier in prima linea accanto all’ex governatore. Fratelli d’Italia, prima con Meloni e poi con La Russa, ha ribadito di voler tenere fede agli accordi già presi e che prevedono che sia Raffaele Fitto il frontman della coalizione in Puglia, con buona pace di Matteo Salvini che prova ad alzare il prezzo in questa fase, ma cercando di evitare fratture insanabili che lo sfavorirebbero nella coalizione.
La Russa a ‘Cronache’: “Regionali in Campania, accordi già chiusi”
Il senatore di Fratelli d’Italia: “Non c’è la volontà comune di metterli in discussione”