ROMA – Altra stretta del governo sulla chiusura delle attività commerciali non strategiche nella lotta al Coronavirus. Ieri già il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, così come fatto in Piemonte dal collega Alberto Ciro, aveva chiuso in maniera indipendente molte altre attività non strategiche. Poi in serata la comunicazione in diretta Facebook del premier su un’ulteriore stretta che partirà da domani e durerà fino 3 aprile.
L’annuncio di Conte
Dopo le tante richieste inviate anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da Salvini e Meloni, finalmente il premier Conte dà un’ulteriore stretta alla chiusura delle attività produttive non essenziali, proprio nel giorno in cui si è registrato il picco dei decessi, 793 di cui solo 546 in Lombardia, per un totale di 4.825 morti.
“Abbiamo deciso di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile, a garantirci beni e servizi essenziali – ha detto Conte – Al di fuori delle attività ritenute essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale”. E ha aggiunto: “Continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari. Continueranno a restare aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di genere alimentari e di generi di prima necessità. Invito tutti a mantenere la massima calma. È la crisi più difficile – ha sottolineato – che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Lo Stato c’è, il governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa. Quelle messe in atto sono misure severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi. Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia. Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione del bene più importante, la vita. Se dovesse cedere un solo anello questa catena saremmo esposti a pericoli più grandi, per tutti. Quelle rinunce che oggi ci sembrano un passo indietro domani ci consentiranno di prendere la rincorsa”.
Nel dettaglio
E’ lunga la lista annunciata da Conte delle attività che potranno continuare ad esercitare in questi giorni di vero e proprio coprifuoco. Continueranno ad essere aperti supermercati, discount, ipermercati, negozi di alimentari dove “non c’è bisogno di mettersi in fila per gli acquisti”. Chiusi quei negozi che oltre al cibo vendono anche giocattoli e abbigliamento
Farmacie
Restano ovviamente aperte farmacie e parafarmacie. Così come continueranno a lavorare regolarmente quelli impegnati nella produzione, nel trasporto e nell’acquisto di medicinali.
Edicole tabaccai e trasporti
Per garantire l’informazione restano aperte le edicole, così come i tabaccai per chi è dipendente dal fumo dove però c’è l’obbligo di accesso a una sola persona per volta. Viaggeranno i treni per trasporto di persone e merci, quello di passeggeri in aree urbane ed extraurbane, i taxi, il noleggio di auto con conducente, il trasporto di merci su gomma, il trasporto marittimo e quello aereo.
Aziende strategiche
Ancora in fase di ultimazione e di studio l’elenco delle aziende ritenute indispensabili, quali: coltivazioni agricole, la pesca, l’industria alimentare e delle bevande. E poi la fabbricazione di tessuti (per indumento da lavoro, escluso l’abbigliamento), delle materie plastiche, di gomma, carta, alluminio e prodotti chimici. La raffinazione del petrolio, la fabbricazione di prodotti elettromedicali, di forniture mediche e dentistiche, la fornitura di energia, gas, aria condizionata. La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, l’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, inclusa eventuali riparazioni. Chiusi, invece i montepremi per tutti i giochi del Lotto e le slot machine.
Le opposizioni: meglio tardi che mai
C’è soddisfazione sulle misure prese dal governo anche se, secondo Matteo Salvini e Giorgia Meloni “andavano prese molto prima”. E Matteo Salvini chiede “mascherine e protezioni per tutti, anno bianco di pace fiscale per imprese e lavoratori per tutto il 2020 e riapertura del Parlamento. Ora andiamo avanti con le altre richieste”, ha commentato il leader del Carroccio”. Per Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) c’è stata una perdita di tempo che “ha fatto perdere anche risorse e credibilità all’intero Paese. Laconica Mariastella Gelmini (Forza Italia): Meglio tardi che mai”