FIRENZE (LaPresse) – L’hanno chiamata ‘T. Fortuna’ proprio per la buona sorte. Fortuna che ha favorito il suo ritrovamento ad Ansedonia il 13 marzo scorso. E oggi T.Fortuna, giovanissimo esemplare di caretta caretta di 3 anni, è stata restituita al suo mare. Ciò, dopo quattro mesi di ricovero presso il centro di primo soccorso Tartanet del Parco regionale della Maremma, dove ha potuto recuperare energie e salute fino alla completa ripresa. La tartaruga, che misura circa 40 centimetri, nei mesi di recupero è cresciuta di 2 cm di lunghezza e 1 di larghezza.
La liberazione è avvenuta al largo di Talamone, grazie all’ausilio della Capitaneria di Porto che ha fornito un mezzo a motore per portare la tartaruga a largo, lasciandola in libertà. Per l’occasione erano presenti Sergio Ventrella della Regione Toscana e Letizia Marsili dell’Università di Siena, entrambi in rappresentanza dell’Osservatorio Toscano Biodiversità. In più, presente la Capitaneria di Porto, Chiara Caruso, veterinaria del Centro Tartanet, la Presidente del Parco della Maremma. Infine, Lucia Venturi e i rappresentanti della campagna Tartalove di Legambiente.
T.Fortuna era stata salvata grazie alla segnalazione di alcuni visitatori
I visitatori l’avevano notata spiaggiata sulla battigia di Ansedonia. E avevano immediatamente segnalato la sua presenza alla Capitaneria di Porto. Facendo così scattare l’immediata catena dei soccorsi, coordinata dall’Osservatorio Toscano per la Biodiversità. Una telefonata può salvare la vita di una tartaruga marina. Chi avvista una tartaruga in difficoltà lungo una spiaggia o i pescatori che rinvengono tartarughe impigliate nelle loro reti possono chiamare il 1530 della Capitanerie di porto. E far partire così la filiera di salvataggio coordinata dall’Osservatorio Toscano Biodiversità.