Anche il presidente della Camera Roberto Fico commenta la richiesta di referendum lanciata dai sostenitori della Tav Torino-Lione nel corso della manifestazione popolare che si è svolta a Torino sabato scorso. Per Fico assecondare la volontà dei trentamila che hanno riempito piazza Castello al grido “Vogliamo il referendum” è impossibile.
Roberto Fico dice no al referendum sulla Tav
Fico ha spiegato le ragioni della sua chiusura al tema che divide sempre di più Lega e Movimento 5 Stelle. “Il M5s è costituzionalmente contrario a quest’opera. Ricordo che la prima riunione nazionale dei meet up venne fatta nel 2005 a Torino, per unirsi alla protesta dei No Tav“. Così il presidente della Camera ha motivato la sua contrarietà alla linea di treni ad alta velocità, progetto concepito per collegare il capoluogo piemontese alla città francese di Lion. E chiude a qualsiasi consultazione popolare circa la realizzazione dell’opera.: “Il sì al referendum sarebbe un grande problema“, ha aggiunto.
Avvertimento a Di Maio
“In questi 14 anni non è mai stata ventilata una posizione del genere. Il Movimento si era preso la responsabilità di annullare l’opera, in quanto la riteneva un’involuzione e non un progresso dopo aver analizzato di tutto e di più sul Tav“, ha proseguito Fico. “Sabato a Torino sono di nuovo scesi in piazza per il sì al Tav. E la Lega spinge per un referendum. Bisognerebbe innanzitutto chiarire di che tipo di referendum parliamo. E comunque per la Costituzione per indirne uno servono 500mila firme, e se accadesse non avrei nulla da dire“. A questo punto, Fico lancia un chiaro avvertimento a Luigi Di Maio: “Piuttosto avrei da dire se il Movimento appoggiasse un referendum sul Tav, questione che non ha mai lontanamente posto“.