La Turchia vieta ai minori le ”Storie per bambine ribelli”: “È come il porno”

Il governo della Turchia ha stabilito che il libro 'Storie della buonanotte per bambine ribelli', che è stato pubblicato in 47 lingue fra cui il turco e ha venduto milioni di copie nel mondo, va trattato come un porno e ne va vietata la vendita ai minorenni perché potrebbe avere una "influenza dannosa" sui giovani.

(Photo by Adem ALTAN / AFP)

ISTANBUL – Il governo della Turchia ha stabilito che il libro ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’, che è stato pubblicato in 47 lingue fra cui il turco e ha venduto milioni di copie nel mondo, va trattato come un porno e ne va vietata la vendita ai minorenni perché potrebbe avere una “influenza dannosa” sui giovani. Il libro, delle autrici italiane Elena Favilli e Francesca Cavallo, uscito nel 2016, racconta ‘100 vite di donne straordinarie’ che vanno dall’artista messicana Frida Kahlo alla fisica e chimica Marie Curie, da Coco Chanel a Beyonce. Il board del governo turco per la protezione dei minori dalle pubblicazioni oscene ha pubblicato una decisione in cui afferma: “Alcuni degli scritti contenuti nel libro avranno un’influenza dannosa sulle menti dei minori di 18 anni”, il che implica che il libro andrà venduto solo alle persone di età superiore ai 18 anni e andrà nascosto dagli scaffali nei negozi.

Una scelta infelice

Una delle autrici, Francesca Cavallo, basata negli Usa, parlando con AFP si è detta rattristata dalla decisione: “Le bambine meritano di crescere circondate da più modelli femminili. Meritano di crescere pensando che possono essere qualunque cosa vogliano”, ha detto, aggiungendo che “quando un governo è spaventato da un libro per bambini che promuove l’uguaglianza, questo significa che promuovere questi messaggi tramite la letteratura per bambini può avere e sta avendo un impatto e mi rende ancora più motivata a continuare a lottare ogni giorno”. L’editore turco del libro ha fatto sapere ad AFP che è in attesa che la decisione venga comunicata ufficialmente alla casa editrice prima di commentare.

LaPresse

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