NAPOLI – La Vela Rossa si sgretola. Finalmente. Si chiude definitivamente un capitolo della storia di Scampia e se ne apre un altro, atteso per decenni. Non è solo la demolizione di un edificio, l’ultimo dei grandi “mostri di cemento” ancora in piedi: è la fine di un’epoca segnata
da stigma, marginalità e pregiudizi e l’inizio, concreto e visibile, di una rinascita. Di una rinascita vera, che affonda le sue radici soprattutto in una lunga battaglia popolare. “Abbiamo abbattuto i pregiudizi che ci hanno addossato per troppi anni raccontando solo la parte negativa di Scampia. Oggi possiamo dire che grazie a centinaia di donne e uomini abbiamo riscattato un quartiere, un territorio, un popolo che non ha mai chinato la testa. Oggi, è sotto gli occhi di tutti, abbattiamo i pregiudizi, costruiamo la Scampia che vogliamo”, spiega emozionato Omero Benfenati, stori- co portavoce del Comitato Vele. . Con lo striscione “Ha vinto la lotta”, il Comitato celebra l’abbattimento della Vela Rossa, l’ultima dopo la Gialla e la Verde, ponendo le basi per il completamento di un processo definito senza esitazioni “popolare e democratico”.
Un percorso lungo e sofferto, che non dimentica le ferite ancora aperte. Alla demolizione della Rossa seguirà infatti la riqualificazione della Vela Celeste, segnata dal tragico crollo del 22 luglio 2024, che ha strappato alla comunità tre figli di questa terra. “È un risultato storico
– ribadisce il Comitato – ora possiamo ricominciare”. Alla forza della mobilitazione dal basso si affianca l’avanzamento istituzionale del progetto di rigenerazione. “Oggi è un’altra giornata storica per Scampia: parte la demolizione della Vela Rossa”, ha dichiarato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, sottolineando come il programma stia procedendo con grande rapidità. “Siamo proprio dove prima c’era la Vela Gialla, che ormai è scomparsa – ha spiegato – e intorno si vedono i nuovi edifici che stanno nascendo”.
Una giornata definita “meravigliosa e commovente” anche dal presidente della Regione Campania Roberto Fico, che, dopo aver preso in mano il megafono del Comitato Vele, ha riba- dito la necessità di un accompagnamento forte della Regione alle gran- di rigenerazioni urbane del Comune. “È stato un lavoro certosino, basato sull’ascolto e sul dialogo con gli abitanti – ha detto – un percorso partecipato che oggi arriva a compimento e che riguarda un quartiere fatto di persone straordina- rie, che non hanno mai mollato. Troppo spesso Scampia viene giudicata senza conoscerne davvero la realtà”. A chiudere il cerchio è lo sguardo tecnico e politico di Laura Lieto, vicesindaca di Napoli con delega all’urbanistica e alla casa.
“Oggi si butta giù l’ultima Vela e si vede chiaramente come è cominciata la ricostruzione di Scampia”, ha affermato, ricordando che l’operazione è iniziata nel troppo lontano 1997. Alle spalle, il primo dei cinque edifici in costruzione porterà i primi 170 alloggi entro la fine del 2026; entro il 2027 saranno completati tutti i lavori. “Consegneremo più di 500 alloggi, un civic center, una scuola e un’area verde riqualificata, con investimenti pubblici per 156 milio- ni di euro”. Con la Vela Rossa che cade, Scampia ha una storia nuova da raccontare. I ‘mostri di cemento’ vanno giù. Grazie alla lotta. Ora alle istituzioni il compito, da non fallire, di non lascia- re nessuno indietro.




















