“Il sito di Grazzanise ha dimostrato di possedere le potenzialità per accogliere il nuovo aeroporto civile, e gli sviluppi della pista tali da garantire l’atterraggio di qualsiasi aeromobile nonché di quelli appartenenti alla classe dei mega-aerei (VLA) in fase di sviluppo. Con la realizzazione di una nuova pista orientata nel modo più confacente alle esigenze del traffico commerciale, lo scalo avrebbe la capacità di servire 45 movimenti aerei/ora, cui corrisponde un valore caratteristico del traffico annuo passeggeri compreso tra 12,5 e 17 milioni di arrivi e partenze ed un limite superiore stimato intorno ai 20 milioni di passeggeri”. Sono parole risalenti a qualche anno fa contenute in una relazione dell’Enac, basate su uno studio di prefattibilità di Gesac. La soluzione era a portata di mano. Eppure è rimasta solo una bella idea. “Data la disponibilità di spazi nell’area di Grazzanise per la realizzazione del terminal, dei parcheggi e delle altre infrastrutture accessorie – si legge ancora – lo sviluppo dell’aeroporto non presenta limitazioni neanche dal punto di vista land side”. Avrebbe la potenzialità di fare concorrenza a Malpensa, che ad oggi accoglie il 65% del traffico merci e milioni di passeggeri. Ma la politica, per ora, ha fatto scelte diverse. Si spera provvisorie.