CASTELVOLTURNO (gita) – Nonostante i numerosi arresti eseguiti negli ultimi anni e l’attenzione, ormai costante, delle Procure di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli rivolta al litorale, lo spaccio di droga continua a rappresentare un business estremamente radicato in città. Ed è un dato oggettivo che buona parte dello smercio di narcotici sia gestito da extracomunitari. L’ennesimo elemento che conferma questa tendenza è arrivata con l’operazione condotta dai carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone, che, nelle scorse ore, ha portato all’arresto di tre nigeriani e un togolese.
La loro base operativa è stata individuata in una zona tristemente nota proprio per la vendita di narcotici: l’area adiacente al complesso immobiliare dei palazzi Grimaldi. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Pierpaolo Bruni, sono riusciti a tracciare l’attività dei presunti pusher attraverso intercettazioni telefoniche, riprese video e dichiarazioni rilasciate da alcuni acquirenti provenienti non solo dalla provincia di Caserta ma anche dal basso Lazio. Le conversazioni tra gli indagati e i potenziali acquirenti avvenivano attraverso un linguaggio criptico, ma i militari sono stati in grado di decifrarlo (la droga veniva chiamata “cioccolata”, “la bianca” o “la nera”).
È stato possibile accertare che una volta giunti nell’area campestre intorno ai palazzi Grimaldi, gli assuntori venivano dapprima riconosciuti da chi era all’ingresso e successivamente indirizzati verso lo spacciatore. Quest’ultimo, dopo aver ricevuto il denaro (l’importo variava in base ai grammi e alla tipologia di stupefacente, da 5 a 40 euro), si recava a recuperare le dosi nascoste nella vegetazione e le consegnava all’acquirente.
A coloro che desideravano consumare la droga sul posto veniva fornita anche una bottiglietta d’acqua per facilitare l’assunzione della sostanza.
Nel litorale domizio, per anni, ha avuto una forte influenza la cosca mafiosa dei Bidognetti. Ma la recente operazione, coordinata dalla Direzione antimafia di Napoli, che a novembre scorso ha fatto scattare 34 misure cautelari, ha contribuito a smantellare proprio questo gruppo criminale. Una rete che, inevitabilmente, ha creato un vuoto. E in parte, questo vuoto è stato riempito dalle gang straniere, spesso composte da extracomunitari di origine africana, che stanno assumendo sempre più forza nel mercato della droga.
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