NAPOLI – Gli animi all’interno del Pd restano tesi, l’ammonimento del deputato dem Francesco Boccia al suo partito non è piaciuto all’ex ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, che abbandona il bon ton e sui social controbatte.
Crisi del Pd
Boccia non ha dubbi, il Pd attraversa una crisi senza precedenti, la motivazione? I dem, a parte il reggente Maurizio Martina e pochi altri, non sono scesi nelle piazze durante la scorsa campagna elettorale per le politiche.
Il rimprovero diretto a Calenda
“Io ho invitato molte persone, a partire da Calenda, di venire per strada, anziche’ vivere su Twitter, o nei salotti. C’e’ il tempo per andare in tv e c’e’ il tempo per fare campagna elettorale”. Ha sostenuto Boccia. “Lo sciame digitale ha portato al governo una certa idea di politica che in parte avevamo portato anche noi – ha aggiunto – Internet era nato per unire l’umanità e le società, ha finito per dividerci tutti. Il Pd deve ritornare tra gli ultimi. Io penso che questa cosa si possa fare solo con un grande congresso vero – ha chiosato Boccia – Vediamo dove si posiziona il Pd su Ilva e Tap”.
Calenda furioso
La risposta di Calenda non si è fatta attendere, ovviamente è arrivata tramite twitter con un ‘cinguettio’. “Disturbi della personalità di F. Boccia che vuole confronto con me su Ilva – scrive l’ex ministro – Francesco sei del Pd! Devi chiederlo a Di Maio il confronto! Alle brutte Salvini. Falla finita. Di buffoni in giro ce ne sono già troppi. E Ilva è questione troppo seria per le vostre battaglie interne al Pd”. Addio bon ton.
Boccia non molla la presa
“Sono francamente stanco delle inutili provocazioni dell’ex ministro Calenda. Chiederò nelle prossime ore a Martina di convocare una riunione del Pd su Ilva e su Tap e chiedo a Calenda un confronto all’americana, carte alla mano”. La controrisposta del dem al collega di partito.
Anche Orlando torna a chiedere il congresso
La ripresa del Pd passa attraverso il congresso, ne è convinto, tanto quanto Boccia, l’ex guardasigilli Andrea Orlando. “Cambiamo le regole e andiamo subito al congresso non possiamo stare in un limbo in cui non si capisce chi detta la linea – l’invito – Rischiamo di perdere ancora più voti. Quella di Renzi è stata una stagione politica della quale abbiamo fatto tutti parte – conclude – che però a mio avviso è sopravvissuta oltre il quadro generale”.