L’AQUILA – Polizia e carabinieri dell’Aquila hanno dato esecuzione stamane a 13 misure cautelari nei confronti di altrettanti giovani, minori o appena maggiorenni, accusati di atti persecutori, violenza, estorsione detenzione, cessione di sostanze stupefacenti e risse avvenute in centro storico del capoluogo abruzzese. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del procuratore della Repubblica del tribunale dei minori, David Mancini. Sono 6 le ordinanze di custodia cautelare in carcere di giovanissimi che risiedono all’Aquila e dintorni e 7 minori sono stati collocati in comunità; si tratta di ragazzi italiani e di origine straniera. In tutto gli indagati sono 30 quasi tutti minorenni e alcuni appena 18enni originari anche dei Balcani e del Nord Africa. L’indagine ha portato allo scoperto uno spaccio ‘estremamente allarmante’ di sostanze stupefacenti, Militari dell’Arma e polizia hanno così ostacolato un ‘percorso criminale in evoluzione’, ha spiegato il procuratore Mancini. I soggetti destinatari delle ordinanze sono accusati di “aver promosso e condotto attività dirette a creare forme di predominio su altri coetanei e di controllo di porzioni di aree urbane, di scontro con altri gruppi di minori antagonisti e di smercio professionale di droga in prossimità di scuole”. Fatti gravi che nel capoluogo di regione hanno destato un grande allarme sociale mettendo in luce l’elevata pericolosità anche in ordine alla sicurezza e all’incolumità degli stessi minori coinvolti nell’indagine.
(LaPresse)