L’Aquila: tentato omicidio al parroco, l’arrestato avrebbe voluto ammazzarlo

In caserma a Trasacco (L'Aquila), dopo l'arresto, avrebbe urlato dicendo che avrebbe ammazzato il parroco

Foto LaPresse - Marco Cantile

L’AQUILA – In caserma a Trasacco (L’Aquila), dopo l’arresto, avrebbe urlato dicendo che avrebbe ammazzato il parroco. Si tratta dell’ex priore 77enne della Confraternita della chiesa Santi Cesidio e Rufino Martiri, arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Nel corso di una riunione in parrocchia ieri, l’uomo avrebbe accoltellato il parroco don Francesco Grassi, con 2 fendenti al volto e al collo, al culmine di una discussione che, secondo indiscrezioni, riguarderebbe le rielezioni ai vertici della Confraternita. Il 77enne sarebbe poi fuggito, ma è stato rintracciato a casa dai carabinieri di Trasacco che lo hanno arrestato. Don Francesco è ricoverato nell’ospedale santi Nicola e Filippo di Avezzano (L’Aquila), non è in pericolo di vita. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Trasacco e sono coordinate dal procuratore Maurizio Maria Cerrato, del tribunale di Avezzano (L’Aquila). “Siamo profondamente sgomenti ed addolorati per il gesto increscioso perpetrato a danno del parroco e di tutta la comunità, peraltro commesso da un soggetto particolarmente vicino agli ambienti religiosi”. Lo ha detto a LaPresse il sindaco del comune marsicano Cesidio Lobene. “Esprimo a nome di tutti i cittadini e mio personale i sensi di calorosa vicinanza al parroco e al vescovo, con l’auspicio di una pronta guarigione”, ha concluso il primo cittadino.

(LaPresse)

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