CASAL DI PRINCIPE – Per comprendere appieno l’inchiesta che ha portato all’arresto di Pasquale Apicella, è necessario scavare nelle radici storiche della camorra casalese. Il gruppo di cui Apicella è oggi espressione apicale non nasce nel vuoto, ma è il risultato di una delle fratture più cruente della storia del clan dei Casalesi: quella dei cosiddetti “Scissionisti dei Bidognetti”. L’inchiesta odierna ricostruisce la genesi di un gruppo che ha cambiato gli equilibri del potere criminale tra Casal di Principe e le zone limitrofe. Al centro di questa evoluzione c’è la figura di Salvatore Cantiello, alias “Carusiello”, l’uomo che negli anni ‘90 guidò la rivolta interna contro la famiglia d’origine per confluire nella fazione vincente guidata dai Schiavone. Inizialmente legati alla fazione dei Bidognetti, i Cantiello decisero di abbandonare la
propria famiglia di appartenenza in un momento di profondo mutamento degli assetti criminali. Questa scelta scatenò una sanguinosa guerra tra i fedelissimi di Francesco Bidognetti guidati da Domenico Bidognetti e gli uomini di Salvatore Cantiello a partire dal 1997.
La vittoria militare e strategica portò i Cantiello a diventare organici alla fazione Schiavone, costituendo però un gruppo omogeneo e semindipendente, con un proprio controllo territoriale e una cerchia ristretta di fedelissimi legati spesso da vincoli di sangue. Il nucleo storico dei Cantiello vedeva figure che oggi, a distanza di decenni, tornano nelle cronache giudiziarie o nei verbali dei pentiti: Salvatore Cantiello (Carusiello), capo storico e fondatore. Vincenzo Cantiello (Centella), fratello di Salvatore, figura chiave del gruppo. Pasquale Apicella (‘o Bellomm): cognato dei Cantiello e perno dell’indagine Dda. Giovanni Salvatore Cerullo (non indagato): cognato di Salvatore Cantiello. Daniele Corvino (‘o Specchiato): elemento di spicco del gruppo. Luigi De Vito (‘o Scuocco, non indagato) cognato dei fratelli Luigi e Alfonso Diana. Il gruppo è stato letteralmente svuotato dall’interno negli anni da importanti defezioni. Personaggi come Luigi Diana (Gigino ‘o Manuale), suo fratello Alfonso Diana (Vasco Rossi), Pasquale Giovanni Vargas e Roberto Vargas sono passati nelle fila dei collaboratori di giustizia. Le loro dichiarazioni hanno permesso di ricostruire non solo gli omicidi della guerra di camorra, ma anche la struttura gerarchica che Apicella ha ereditato e cercato di mantenere in vita fino ad oggi.




















