Un asse tra il capo politico del M5S e ministro Luigi Di Maio e il leader di Italia Viva Matteo Renzi, è questa la sorpresa politica di questa settimana. I due nemici giurati sembrano aver deciso di rimandare la resa dei conti, la priorità è sopravvivere. Il primo indebolito nel suo ruolo all’interno del Movimento sa che presto qualcuno gli chiederà di fare un passo indietro, il secondo promotore dell’ennesima scissione all’interno del Pd ha bisogno di tempo per tornare ad essere il leader di un partito a percentuali a due cifre.
L’asse sul Def
Banco di prova dell’improbabile duo è stata la manovra economica. L’ipotesi, che continua a creare polemiche nonostante le smentite, dell’aumento dell’Iva ha visto Di Maio e Renzi contrari e compatti. “Nessuna rimodulazione dell’Iva – fanno sapere i grillini – no a giochini e giri di parole, l’Iva non deve aumentare“. Lo stesso sostiene Renzi: “Non vogliamo fare dispetti agli italiani o regali a Salvini: l’aumento dell’iva sarebbe un disastro. Qualcuno si stupisce che ci sia una sintonia tra Cinquestelle e Italia Viva su questo tema? Mi stupisce chi si stupisce: è una convergenza di buon senso“. E spesso il buonsenso coincide con i propri interessi.
Fidarsi è bene…
Non fidarsi è meglio. Lo sanno sia il premier Giuseppe Conte che il leader del Pd Nicola Zingaretti. Per i due è impossibile abbassare la guardia rispetto a Di Maio e Renzi nonostante giochino tutti nella stessa squadra, quella di governo. A preoccupare è proprio l’intesa tra il pentastellato e l’ex premier. Che l’ex vicepremier Matteo Salvini avesse ragione e la manovra di avvicinamento fosse precedente alla caduta del primo governo Conte?
L’ipotesi di un governo ombra
Nasce proprio da questo. Non sfugge a nessuno che al Senato quanto in diverse commissioni la neonata Italia Viva può fare la differenza. Per questo a Di Maio serve un alleato che in caso di necessità supporti il M5S e argini l’ascesa di Conte(anche come probabile leader grillino). Allo stesso tempo la vicinanza di Di Maio a Renzi vista la crisi interna al Movimento, che potrebbe portare all’addio di diversi parlamentari pentastellati proprio verso Italia Viva, oltre che verso la Lega, è un modo per monitorare la situazione e tentare di governarla, almeno per il momento.