NAPOLI – Il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. A 33 anni dal trionfo di Diego Maradona, la squadra di Spalletti ha vinto la Serie A 2022/23 con cinque giornate d’anticipo grazie al pareggio (1-1) sul campo dell’Udinese. Al vantaggio dei friulani con Lovric al 13′ del primo tempo ha risposto Osimhen al 7′ della ripresa. I campani salgono così a 80 punti, a +16 sulla Lazio seconda, ormai irraggiungibili per chiunque al termine di una cavalcata straordinaria.
A Udine è arrivato l’ultimo e decisivo tassello di una cavalcata strepitosa, iniziata in un Ferragosto in cui ancora nessuno poteva immaginare il dominio degli azzurri sul campionato. Sotto il solleone, tutte le big vincono, compresa la squadra di Spalletti: il primo show è una manita al Bentegodi di Verona (2-5). Timbra subito il cartellino uno dei simboli della meravigliosa orchestra di Spalletti, Kvaratskhelia, che replica al vantaggio dei padroni di casa firmato Lasagna. Oltre al gol, anche un assist per il georgiano all’esordio nella massima serie italiana. Subito in evidenza anche Osimhen, autore del gol del sorpasso. A segno anche Zielinski, Lobotka e Politano. La ‘prima’ al Maradona porta un altra goleada, alle spese del neopromosso Monza (4-0). Ancora a segno il georgiano (doppietta) e Osimhen, timbra il cartellino anche un altro dei nuovi volti stagionali, Kim, nel recupero. Alla terza giornata l’attacco esplosivo del Napoli resta all’asciutto a Firenze (0-0) e anche in casa con il Lecce arriva un solo punto (1-1). La marcia però riprende dopo la sosta, all’Olimpico: i partenopei rimontano la Lazio dell’ex Sarri con Kim e Kvaratskhelia, sempre più protagonisti. Dopo lo splendido poker al Liverpoool in Champions, il Napoli strappa tre punti pesanti allo Spezia, piegato al ‘Maradona’ solo nel finale grazie a Raspadori. Le fatiche di Champions (3-0 a Glasgow) non ingolfano il motore degli azzurri, che mandano un preciso messaggio agli avversari battendo il Milan campione in carica 2-1 a San Siro: Politano apre, Simeone firma il gol decisivo dopo il pari di Giroud. La squadra di Spalletti affianca in vetta l’Atalanta, è il primo indizio di un possibile passaggio di consegne in chiave scudetto.
Dopo la sosta, gli azzurri riprendono il cammino calando il tris al Torino: doppietta di Anguissa e sigillo di Kvara. In Champions è sempre spettacolo (6-1 all’Ajax ad Amsterdam, 4-2 al Maradona) e anche in campionato gli azzurri sanno solo vincere: il poker a Cremona (1-4), che vale la vetta solitaria della classifica; il 3-2 al Bologna, il pesantissimo 1-0 (gol di Osimhen) rifilato in trasferta alla Roma; il poker servito al Sassuolo firmato dalle magie del nigeriano (tripletta) e Kvaratskhelia (un gol e due assist); il successo per 2-1, in rimonta, sul campo dell’Atalanta; le vittorie al ‘Maradona’ su Empoli (2-0) e Udinese (3-2). E la squadra di Spalletti continua a regalare spettacolo anche in Europa: 3-0 ai Rangers, 2-0 ad Anfield. Si va alla sosta per il Mondiale in Qatar con gli azzurri primi in classifica da imbattuti: l’impressionante bottino è di 13 vittorie, di cui 11 consecutive, e 2 pareggi, il vantaggio sulle prime inseguitrici, Lazio e Milan, è di 11 punti. Per qualcuno, giochi già chiusi, altri invece prevedono difficoltà per la squadra di Spalletti alla ripresa. E al ritorno in campo, il 4 gennaio, il vento sembra effettivamente cambiato. Il Napoli cade a San Siro contro l’Inter (1-0): il gol di Dzeko infligge a Spalletti il primo ko in campionato e riapre la lotta scudetto. Gli azzurri però si rialzano subito: Osimhen e Elmas stendono la Sampdoria a Marassi e rispondono ai ‘gufi’. Il Napoli è campione d’inverno. Ma è nella giornata successiva che arriva l’indizio decisivo sulla lotta al tricolore. Un’impressionante prova di forza. Al ‘Maradona’ la banda Spalletti travolge 5-1 la Juventus con la doppietta di Osimhen e le reti di Kvara, Rrahmani e Elmas. Non ci sono più dubbi: sarà Napoli campione, anche se si è appena a gennaio. La Coppa Italia invece riserva un’imprevista amarezza: la Cremonese, ai rigori, fa fuori la banda Spalletti. La marcia scudetto, invece, prosegue con i successi di Salerno (0-2), che permette agli azzurri di chiudere il girone d’andata con il distacco record di 12 punti sul Milan, e il 2-1 rifilato tra le mura amiche alla Roma (gol decisivo nel finale di Simeone). Seguono i tris in casa dello Spezia, nel tabellino i soliti noti Kvara e Osimhen (doppietta), e alla Cremonese (Kvara, Osimhen e Elmas). Il georgiano e il nigeriano affondano anche il Sassuolo al Mapei Stadium.
Dopo il successo in Champions sull’Eintracht, il Napoli passa 2-0 al Castellani di Empoli. Arriva poi il secondo passo falso, con il grande ex Sarri che riesce nel colpaccio al ‘Maradona’: la Lazio vince 1-0 con la rete di Vecino, ma il regno di Spalletti non traballa di certo. La marcia tricolore dei partenopei prosegue con la vittoria sull’Atalanta (2-0, Kvara e Rrahmani), e l’impegno infrasettimanale in Champions (3-0 all’Eintracht e pass per i quarti) non distrae la capolista dagli impegni in campionato: a farne le spese il Torino, travolto in casa 4-0 con la doppietta del solito Osimhen e i sigilli di Kvaratskhelia e Ndombele. Anche se il primato è sostanzialmente blindato, non può non stupire la clamorosa sconfitta inflitta dal Milan al ‘Maradona’: i rossoneri, trascinati da un super Leao, si impongono 4-0. Una serataccia, ma anche un avvertimento per quello che accadrà nel derby dei quarti di Champions.
Dopo la vittoria in campionato in casa del Lecce (1-2), gli azzurri affrontano di nuovo i rossoneri in Europa. All’andata la spuntano i rossoneri 1-0, con la rete di Bennacer, al San Paolo è 1-1. La rete nel recupero di Osimhen risponde al vantaggio di Giroud ma non basta, il Napoli che partiva da favorito è fuori dalla Champions. La capolista ha la spia della riserva accesa: con il Verona è 0-0, ma il successo di Torino sulla Juventus firmato da Raspadori nel recupero è la medicina ideale per lenire le ferite. Anche perché per la grande festa che il popolo napoletano attende da 33 anni è solo più questione di giorni. Il pari con la Salernitana (1-1) allunga ancora un po’ l’attesa, prima della serata magica di Udine.