CASERTA – La notizia della bocciatura dei progetti presentati per il piano nazionale di resistenza e resilienza è caduta, come un macigno, sulla testa dell’amministrazione comunale. La notizia, per la verità, era piuttosto attesa visto che già due settimane fa si riferiva di un primo cittadino abbastanza ‘turbato’. Come potrebbe non esserlo visto che, ridendo e scherzando, sono partiti quasi 23 milioni di euro. Il dato complessivo, è che non solo l’amministrazione comunale del capoluogo ha avuto problemi nella presentazione delle schede progettuali. Anche Aversa, Capua, Marcianise, Mondragone, Sessa Aurunca, per restare ai più grandi, hanno dovuto ridimensionare le loro ambizioni. Inutile dire che il problema della bocciatura crea un problema, anche d’immagine, al sindaco Marino che molto ha puntato proprio sulla capacità di attrarre i finanziamenti. Inevitabile un chiarimento ‘interno’. Dito puntato, e non potrebbe essere altrimenti, contro l’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Marzo, al primo vero scivolone da quando è in carica, e contro i responsabili dei procedimenti (Rup) che sono stati respinti alla richiesta di finanziamento. Le motivazioni della bocciatura poi, sono tutte ‘burocratiche’. Ad aver pesato su tutto l’iter pare sarebbe stato il ‘me lo vedo io’ tipico degli spiriti di ‘buona volontà’ che l’assessore Marzo avrebbe garantito al sindaco Marino. Premessa. In rapporto al suo sindaco, questa città si è abituata all’ossessivo controllo degli atti che lo stesso ha esercitato nelle sue funzioni di amministratore, prima come assessore poi come sindaco.
Ci eravamo abituati, a quel controllo, anche nei passati cinque anni. A sedere sulla poltrona di assessore ai Lavori Pubblici, però, c’era il ben più remissivo Francesco De Michele che, conscio di non essere un architetto o un ingegnere, si limitava a svolgere il suo ruolo politico trasmettendo l’indirizzo della giunta ai funzionari. Poca ‘buona volontà’ si potrebbe dire. La musica è cambiata, e non sarebbe potuto essere altrimenti (visti i tanti consensi ottenuti alle comunali), con il nuovo assessore Massimiliano Marzo che, di ‘buona volontà’, ne ha da vendere anche se sta assumendo sempre più le sembianze del ‘tappabuche’ Raffaele Piazza. In questa fase di lavoro delicato, però, la ‘buona volontà’ non è bastata. Il palazzo mormora di difetti di istruttoria consistenti, comprese alcune certificazioni degli edifici scolastici da finanziare respinte dalla Regione perché predisposte dalla Protezione Civile anziché dai Vigili del Fuoco, ma è impossibile stabilirlo. L’unica certezza è quella di aver perso 23 milioni di euro del Pnrr. Ora qualcosa è destinato a cambiare. La stagione della ‘buona volontà’, a meno di non ripetere altri errori madornali e finire spernacchiati dai casertani a un anno dalle politiche, deve finire subito. Lo scivolone di Marzo fa gongolare il consigliere regionale Giovanni Zannini e fa ‘dispiacere’, non poco, i consiglieri di Italia Viva che, da venerdì, con la Federazione, hanno legato la loro immagine all’azione politico-amministrativa di Massimiliano Marzo e degli altri di ‘Insieme’. Un tempismo straordinario!
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