ROMA – Più occupati ma meno lavoro in Italia. La contraddizione emerge dal 53esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese secondo il quale nonostante l’occupazione sia cresciuta dell’1,4% si registra un aumento netto dei lavori part time.
Le stime del Censis
“Tra il 2007 e il 2018 l’occupazione è aumentata di 321.000 unità, con una variazione positiva dell’1,4%. La tendenza è continuata anche nel corso di quest’anno. Nei primi sei mesi del 2019 si è registrato un incremento di mezzo punto percentuale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – si legge nel rapporto -.
Un impiego su 5 è part time
Questo dato, che conferma il definitivo assorbimento dell’impatto della lunga recessione, a ben vedere nasconde alcuni elementi critici. Il risultato finale, visto attraverso la lente dell’orario di lavoro, è l’esito della riduzione di 867.000 occupati a tempo pieno e dell’aumento di quasi 1,2 milioni di occupati part time: nel periodo 2007-2018 questa tipologia di lavoro è cresciuta del 38% e anche nella dinamica tendenziale (primo semestre 2018-2019) è aumenta di 2 punti. Oggi, ogni cinque lavoratori, uno è impegnato sul lavoro per metà del tempo”.
Il part time involontario
“Ancora più critico è poi il dato del part time involontario – prosegue il dossier -. Il numero di occupati che è obbligato senza alternativa a lavorare a mezzo tempo ha superato la soglia dei 2,7 milioni, passando tra il 2007 e il 2018 dal 38,3% del totale dei lavoratori part time al 64,1%. L’incremento in termini assoluti è stato superiore al milione e mezzo”.
(LaPresse)