MILANO – Sono poco meno di 176.400 le imprese italiane che si trovano in sofferenza e che sono a rischio di usura; tra queste una su tre è ubicata al Sud. Roma, Milano, Napoli e Torino sono le realtà territoriali maggiormente in difficoltà. È quanto si legge in uno studio della Cgia di Mestre che specifica come si tratti di società non finanziarie e famiglie produttrici che sono state segnalate come insolventi dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, ‘bollinatura’ che, per legge, non consente a queste aziende di accedere ad alcun prestito erogato dal canale finanziario legale. Pertanto, non potendo beneficiare di liquidità, rischiano, molto più delle altre, di chiudere o di scivolare tra le braccia degli usurai.
(LaPresse)