MILANO – La Cisl giudica positivamente l’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi con il premier Draghi. “Il presidente Draghi, partendo dalla consapevolezza della gravità del momento e condividendo la necessità di poter contare sul contributo delle parti sociali nella ricerca di soluzioni alle varie problematiche, ci ha chiesto di inaugurare un nuovo metodo di confronto, da realizzarsi attraverso un tavolo permanente, che consenta di gestire le criticità e valutare le soluzioni disponibili, finanche a strutturare un vero e proprio patto sociale. Su richiesta della Cisl ha poi convenuto che il tavolo politico debba essere preceduto e affiancato da tavoli tecnici di approfondimento delle singole materie. Già nella settimana successiva a Pasqua, le parti sociali, comprese le rappresentanze delle imprese, saranno nuovamente convocate a Palazzo Chigi per avviare questo nuovo percorso, a partire dalla condivisione di obiettivi comuni”. È quanto sottolinea la Cisl in una nota.
“Abbiamo espresso piena condivisione di questo metodo – prosegue la Cisl -, considerando, come più volte già detto nel recente passato, necessario giungere ad un nuovo patto sociale che declini complessivamente e armonicamente tutti gli interventi da fare per una ripresa del Paese su basi profondamente diverse da quelle che, già prima della pandemia e della guerra in Ucraina, ne avevano minato la capacità di sviluppo e i livelli di benessere sociale. In un contesto ben più pesante e incerto di quello che aveva motivato i grandi accordi di concertazione degli anni ‘90, abbiamo oggi la necessità e l’opportunità di fissare, sullo schema dei grandi accordi di concertazione, nuovi obiettivi di sviluppo sociale ed economico sostenibili, condividendo le strumentazioni necessarie a fronteggiare le criticità e sostenere la ripresa”. “Tra i temi più caldi a cui la Cisl ha dato evidenza, spicca quello della protezione dei salari e delle pensioni pesantemente colpiti dalle dinamiche inflattive. Un tema da affrontare sia con interventi strutturali sui rinnovi contrattuali, da accelerare, considerato il grande numero di contratti scaduti, e da gestire comprendendo nell’indice di perequazione salariale gli effetti del rincaro di energia, gas e carburanti imputabili alla speculazione, sia con interventi congiunturali, di sostegno alle famiglie ed alle imprese, per i quali i 5 miliardi previsti dal Def non sono sufficienti”, ha aggiunto il sindacato.
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