NAPOLI – Non ce l’ha fatta l’operaio caduto durante un sopralluogo dal tetto della piscina comunale al corso Secondigliano. L’incidente mercoledì mattina. Era sul solaio in legno lamellare dell’impianto. Alle 9 e 30 era precipitato da un’altezza di circa 12 metri. Soccorso dai compagni e condotto all’ospedale Cardarelli, ricoverato in prognosi riservata. Le condizioni erano apparse da subito gravi. Ieri i medici hanno comunicato il decesso intorno alle 12 di Walter Carbone, 48 anni. Lascia la moglie e due figli. Lavorava per una ditta edile e abitava nel quartiere Scampia.
Intanto le indagini, per ricostruire la dinamica. I carabinieri della compagnia Stella hanno ascoltato i compagni di lavoro. Gli accertamenti puntano sui rilievi. La Procura sta raccogliendo informazioni, per cristallizzare i fatti. “Un lavoratore, una persona per bene che non si era mai fermata nella vita”, così lo descrive chi lo conosce. Il consigliere regionale Severino Nappi nel primo pomeriggio traccia il bilancio e lancia un appello per invertire la rotta: “Non ce l’ha fatta Walter Carbone, l’operaio precipitato durante un sopralluogo alla piscina comunale di Secondigliano.
È l’ennesima morte sul lavoro. Una strage continua e silenziosa figlia anche dell’assenza di controlli e di sostegni alle imprese”. E avverte: “Non possiamo più accettarlo: urge, come chiedo da tempo, un tavolo regionale per individuare le soluzioni efficaci da mettere in campo. Se non vogliamo replicare i numeri da brividi dello scorso anno, bisogna intervenire subito. Sono queste le guerre da combattere. Walter lascia una moglie e due splendidi figli. A loro va il mio abbraccio”.
E poco più tardi l’associazione nazionale contro le morti sul lavoro fa sapere che “già due operai morti sul lavoro, in poche ore, nella stessa giornata. A Napoli, Walter Carbone si è spento in mattinata, all’ospedale Cardarelli. Poi un operaio di 37 anni é morto incastrato in un macchinario in un’azienda agricola a Bedizzole, in provincia di Brescia. Una strage senza fine”. Non solo. Sempre ieri un operaio napoletano di 51 anni, Beniamino De Masi, è morto nel tardo pomeriggio in un cantiere edile di Lerici, nello spezzino. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato travolto dal crollo di una trave portante in cemento armato durante i lavori di ristrutturazione a La Spezia.