Roma, 17 giu. (LaPresse) – “Chiacchiere e distintivo: è la cifra del ministro Di Maio che vuole regolare la gig economy dimenticando che per negoziare un buon accordo nel mondo del lavoro servono le organizzazioni sindacali. La stessa dimenticanza del governo Renzi, ma oggi come in passato non bastano le sceneggiate a favore di telecamera. Perché se da un lato ci sono i diritti dei lavoratori da tutelare, dall’altro ci sono le imprese che, rispettando contratti e flessibilità, devono poter vivere e crescere”. Lo scrive su LinkedIn Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera.
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“Inoltre, non è con l’estensione dell’area della subordinazione che si tutelano i nuovi lavoratori della gig economy. Aspettiamo di leggere i provvedimenti già fin troppo annunciati sperando che non siano quelli in circolazione da qualche giorno che interpretano la nuova realtà del lavoro con modelli antichi. Ma è certo che con questo metodo si distruggeranno nuove opportunità, come dimostra la dichiarazione sul Corriere di Foodora che si dice pronta a lasciare l’Italia. E se pensiamo che anche una buona legge non assicura la creazione di nuovo lavoro, figuriamoci quanti posti di lavoro può distruggere una cattiva legge”.