Roma – Conclusa l’attività di contrasto alla caccia illecita svolta dai militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Roma. Con la collaborazione delle Guardie Venatorie Volontarie della Lipu.
Questo il bilancio delle operazioni: 29 persone denunciate infatti per l’utilizzo di richiami elettromagnetici. Abbattimento di specie non consentite, porto abusivo di arma, uso di fucile senza limitatore di colpi e resistenza a pubblico ufficiale. 29 fucili da caccia e 18 richiami elettronici sequestrati a cacciatori in corso di attività venatoria. 36 violazioni amministrative per un importo di 6.000 euro complessivi. Contestate per differenti violazioni, nella fattispecie, omesse indicazioni della giornata di caccia, appostamenti ravvicinati, eccesso di animali abbattuti; l’attività si è conclusa il 17 novembre scorso. Obiettivo principale il controllo per la prevenzione e repressione dell’utilizzo di richiami elettronici. I quali, riproducendo i canti degli uccelli li attirano e ne facilitano l’abbattimento da parte dei cacciatori, danneggiando gli animali per l’interruzione del volo migratorio.
I servizi concentrati nella provincia di Roma si sono svolti quindi nelle zone ove si esercita la caccia alle allodole ed ai tordi. Impegnate nell’operazione ‘re-call’ i militari delle Stazioni dei Carabinieri Forestale di Civitavecchia, Tolfa, Manziana, Sant’Oreste, Ciciliano, Palombara Sabina. E ancora Palestrina, Guidonia Montecelio, Pomezia, Roma, Ostia, Velletri, Monterotondo, Segni e Rocca di Papa. In collaborazione con le guardie venatorie volontarie della L.I.P.U. Il cui apporto professionale ed operativo ha dato un contributo sostanziale ad una attività di tutela delle specie animali. Conseguendo risultati importanti e dimostrando come la collaborazione tra i vari soggetti istituzionali e non, che a vario titolo si occupano di ambiente, consente di contrastare efficacemente la pratica della caccia illecita.