MILANO – “Sì, in alcuni momenti ho avuto anche paura” per la mia famiglia”. Lo ha rivelato Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, nel corso di una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport.
La confessione di Igli Tare
“Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato anche a questa scelta, soprattutto pensando alla famiglia. Fosse stato per me – ha aggiunto – non avrei avuto nessun problema ad andare avanti, mal il problema è che abbiamo ricevuto anche minacce di morte, ai famigliari, alla moglie, ai figli, cose che, veramente, non si possono raccontare. Quelli sono stati dei momenti in cui ho pensato se davvero valeva la pena andare avanti, o di mollare”.
Minacce di morte alla famiglia, il doppio volto del calcio
Tare ha raccontato come in un determinato periodo ha davvero temuto per l’incolumità dei suoi familiari. “Per i miei figli perché, poi, gli anni passano, i figli crescono. In particolar modo, nel periodo della cessione di Hernanes. È stato un momento brutto – ha detto – che dentro di me porto come un’esperienza molto negativa. Una parte di me, dopo quella esperienza, è morta, per quel che riguarda il modo di vivere il calcio. Lì, tocchi veramente la parte brutta del calcio”.
(Lapresse)