Le accuse di corruzione: a Biondi pulizia del giardino gratis e bonifica dell’ufficio in cambio dei suoi interventi per manipolare le procedure

La Procura di S. Maria Capua Vetere ha chiesto l'arresto del dirigente Francesco Biondi

In alto da sinistra Antonio Megaro, Giuseppe Fazzone, Francesco Cerreto, Gaetano Mastroianni, e Michele Amato. In basso da sinistra Raffaele Antonucci, Francesco Biondi, Giulio Biondi, Giulio Fappiano e Michele Iannucci.
In alto da sinistra Antonio Megaro, Giuseppe Fazzone, Francesco Cerreto, Gaetano Mastroianni, e Michele Amato. In basso da sinistra Raffaele Antonucci, Francesco Biondi, Giulio Biondi, Giulio Fappiano e Michele Iannucci.

CASERTA (gt) – Non mazzette, ma interventi gratis al giardino della casa al mare: è questa, sostiene la Procura di S. Maria Capua Vetere, la moneta di scambio tra Francesco Biondi, responsabile del settore Lavori pubblici del Comune di Caserta, e l’imprenditore Domenico Natale. Il dirigente, dice l’accusa, si sarebbe speso, nel giugno 2020, a far avere alla ditta Un Seme per la Vita, di Natale, il servizio di manutenzione del verde pubblico di pertinenza comunale. Un appalto assegnato attraverso una ‘Richiesta di offerta’ (Rdo) sul Mercato elettronico per la pubblica amministrazione dal valore complessivo di oltre 269mila euro. Tale cifra, nel 2020, avrebbe però innescato l’esigenza di attivare una procedura ad evidenza pubblica. Per bypassare questo obbligo, l’ufficio l’avrebbe spezzato in quattro diversi e autonomi lotti dal valore identico di 67.340 euro e uno, ha ricostruito l’accusa, è andato, turbando la gara, a Natale. Per ricompensare Biondi dell’apporto dato all’ipotizzata manipolazione della gara, l’imprenditore gli avrebbe curato gratis l’area esterna della villetta al mare, situata a Itri.
Con l’ingegnere, ad agire per truccare la procedura di gara, afferma la Procura, avrebbero agito anche Michele Amato, responsabile del settore Lavori pubblici, Francesco Cerreto e Giuseppe Fazzone, in veste di intermediari per la scelta delle ditte da invitare a dissuadere a presentare le offerte con ipotizzati accordi collusivi.
A Biondi viene contestata anche un’altra accusa di corruzione. Riguarda un servizio di bonifica che Giulio Fappiano gli avrebbe reso gratuitamente. Una ricerca di cimici al suo ufficio personale situato al quinto piano dell’edificio di via Vanvitelli. Avrebbe ottenuto questo favore in cambio dell’appalto che avrebbe fatto affidare, per la Procura illegalmente, alla ditta Fappiano, la Consultratech, riguardante il servizio di “valutazione del rischio di campi elettromagnetici da effettuarsi all’interno degli uffici comunali dislocati presso l’istituto Sant’Agostino in corso Mazzini”, e in questi non era incluso quello di Biondi in via Vanvitelli.

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