La vera stangata sulle bollette di luce e gas non è ancora arrivata ed è imminente. Lo fa notare Alessandro Tartaglione, componente del direttivo Adoc della Campania e presidente provinciale di Caserta della stessa associazione di consumatori. “Le bollette appena arrivate – dice Tartaglione – sono relative ai consumi di ottobre e di novembre, sarà la prossima a risentire dei riscaldamenti accesi per i primi due mesi di freddo”.
Unico modo per attenuare la “mazzata” è chiedere un rateizzo della somma dovuta: “In genere queste istanze vengono accolte dalle società di gestione: si tratta di somme che non tutti possono pagare, dato che per il gas si superano abbondantemente i 300 euro per una famiglia media. Per la corrente elettrica la spesa è minore, ma si tratta comunque di somme notevoli. Un accorgimento è comunicare la lettura del consumo alle compagnie nel caso non si abbia un contatore di ultima generazione, altrimenti la somma da pagare viene calcolata in base ai consumi degli ultimi anni, che possono essere anche superiori a quelli attuali. E ormai gli aumenti non si fermano, per questo stiamo chiedendo al governo di fare qualcosa per venire incontro alle famiglie”. A partire dal taglio dei costi non legati al consumo sulla bolletta: “Circa il 50% dell’importo è dovuto a oneri vari: spesso i nostri assistiti ci chiedono come mai si arrivi a queste cifre e dobbiamo spiegare le varie voci inserite in ogni bolletta”. Tartaglione prende una bolletta e sgrana il rosario: “Consumo rilevato e stimato, spese per gestione del contatore, spese per oneri di sistema, spese per la materia del gas naturale: su 230 euro totali, la quota per il gas consumato è di 121 euro, il resto sono oneri aggiuntivi. Ecco, il Governo potrebbe abbattere queste voci che non hanno niente a che vedere con l’effettivo consumo”.
Dal primo dell’anno gli incrementi sono stati del 55% per l’elettricità e del 42% per il gas. Secondo la Cgia di Mestre, a fronte di un rincaro di luce e gas che per il 2022 ammonta a 89,7 miliardi, il tasso di copertura garantito agli aiuti stanziati dal Governo per le famiglie disagiate supera di poco il 6%.
Poi c’è ovviamente la quota di profitto delle società di gestione: in Italia sono quasi 100 e questo dovrebbe portare maggiore concorrenza e prezzi più bassi, ma “questo non succede – spiega Tartaglione – perché si è formato un cartello. Nel settore dell’energia è molto facile fare utili, per questo in tanti vi si cimentano. I clienti siano accorti nel verificare cosa effettivamente offre il gestore e quali siano gli oneri aggiuntivi nascosti”.