Le due esplosioni a Belgorod mostrano la vulnerabilità russa

Colpito un deposito di petrolio a Belgorod (Russian Emergency Ministry Press Service via AP)

MOSCA – La Russia mostra il fianco al nemico dopo le due uòltoime esplosioni verificatesi nelle prime ore di questa mattina nella città russa a 39 chilometri dal confine con l’Ucraina. Solo ieri era stata presa di mira una installazione militare e danneggiato a Kursk, a 170 chilometri dal confine.

Il resoconto

Il resoconto quasi quotidiano sugli attacchi ucraini viene stilato dal governatore russo, Vyacheslav Gladkov: “il 1° aprile è stato colpito un deposito petrolifero della Rosneft; il 12 è stata danneggiata la linea ferroviaria a Shebekino; due giorni dopo un uomo di Zhuravlevka è stato ferito dalle schegge di un’esplosione”. Dichiarato lo stato d’allerta giallo, a sottolineare la possibilità di minaccia terroristica nell’intera regione dove, dall’inizio delle ostilità tra i due Paesi so sono contati più di 20 attentati.  

Gli incendi

E nelle ultime ore due incendi sono divampatianche Bryansk in depositi di carburante della Rosneft, da cui parte il greggio che giunge ai Paesi europei. Ma sono finite nel mirino ucraino anche basi, villaggi, depositi di munizioni, infrastrutture grazie all’utilizzo di droni, elicotteri, missili e forze speciali ucraine. Ciò, secondo gli esperti, significherebbe una certa penetrabilità della difesa russa agli attacchi avversari.

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