È difficile che due persone, correndo nella stessa direzione, sbattano la faccia contro lo stesso palo. Eppure la premiata ditta Roberto Saviano/Michela Murgia è riuscita anche in questa temeraria impresa. Effetti della caccia al fascista fuori tempo massimo. E del copia incolla che anche stavolta, pur con la citazione della fonte (Murgia), catapulta lo scrittore scortato (Saviano) nella più magra delle figure. Di seguito i fatti.
Il post della Murgia
La Murgia pubblica un post su Instagram in cui si denuncia un fatto increscioso: “Ieri alla parata militare del 2 giugno, sotto gli occhi impassibili del Presidente Mattarella, è successo anche questo. Tutto normale, perché sono anni che va avanti il processo di normalizzazione. Se il senso del video non fosse chiaro, cercate “X flottiglia MAS” su Wikipedia. Vi sarà subito chiaro perché La Russa sorrida tanto e faccia il segno della vittoria. (Ma che serve ancora per capire cosa sta accadendo?)”.
Il video
Il riferimento è al video a corredo del post, nel quale si vede un militare che tende il braccio destro prima di piegarlo per portare la mano alla fronte. Questa scena viene accompagnata dalla scritta: “Entra con il saluto romano”. Poi si sentono i militari gridare “Decima!”. Quindi viene inquadrato Ignazio la Russa che applaude e fa il segno della vittoria con una mano. Segue una zoomata sul gesto. Insomma, cose da far accapponare la pelle, secondo la Murgia.
Il Roberto Furioso
Saviano non resiste. Troppo bella questa cosa, è la prova finale che gli serviva: è iniziato ufficialmente il nuovo ventennio fascista. Afferra la prima tastiera che gli capita a tiro e, data una rapida sbirciatina a Wikipedia, verga furioso: “Riprendo il post di Michela Murgia per segnalare che ieri alla sfilata del 2 giugno è accaduto un episodio inquietante. Stavano marciando gli incursori in basco verde del Comsubin quando giunti alla tribuna autorità gridano: Decima! Decima? Fare un omaggio durante la festa della Repubblica democratica al corpo militare fascista X Mas! Chi lo ha autorizzato? Il corpo militare X Mas comandato da Junio Valerio Borghese combatté a fianco dei nazisti con il compito di rastrellare i partigiani e fronteggiare gli alleati”.
L’appello alla Marina Militare: “Prenda le distanze”…
“Gravissimo è il gesto di Ignazio La Russa – aggiunge severo – che fa segno di vittoria dopo che sente celebrare la Decima. È prioritario che il Contrammiraglio Giurelli comandate della Marina Militare prenda le distanze ufficialmente da questo omaggio e che lo faccia formalmente anche il contrammiraglio Massimiliano Rossi da cui dipendono gli incursori del Comsubin. Alla fine del video vedrete la foto del 22enne Ferruccio Nazionale, partigiano ucciso dai fascisti della Decima Mas, impiccato in pubblica piazza a Ivrea. Tra i vari numerosi crimini di guerra della Decima, a Crocetta del Montello nel ‘45 torturarono sei partigiani con stracci infuocati usati come frusta. Viene fatto omaggio ai torturatori, resterà in silenzio il ministro della Difesa Crosetto, come sempre”.
…e la replica della Marina Militare: “Ha sbagliato Decima”
La Marina Militare non si è scomposta troppo. D’altra parte non era necessario, sarebbe bastato dare un’occhiata alle pregresse parate del 2 giugno e fermarsi un pochino in più su Wikipedia per capire che è successo quello che succede ogni anno, per un motivo abbastanza semplice: “Nessun saluto romano – fa sapere la Marina – alla parata di ieri ai Fori Imperiali. Il braccio alzato di uno dei militari, viene sottolineato, è per «l’attenti a sinist», che è il saluto alla tribuna delle autorità che fanno tutti i reparti che sfilano. Il grido «Decima» è poi il motto del Goi (il Gruppo operativo incursori del Comsubin) e non c’entra con la X Mas della Repubblica sociale ma è la Decima della Marina militare del Regno che ha operato fino al 1943 e che è il precursore degli incursori di Marina».
L’intervento di Crosetto
Segue anche il commento del ministro della Difesa Guido Crosetto: «Chi polemizza per i presunti saluti “fascisti” alla parata del 2giugno ignora cos’è un normale “attenti a sinist” (per salutare le autorità a ogni parata, come lo scorso anno). Chi infanga i Comsubin con assurdi paragoni con la Rsi disprezza il valore e il lavoro delle Forze speciali».
Gli ex fascisti che piacciono
Insomma, per Saviano i fascisti sono un po’ come i camorristi, li vede dappertutto tranne quando sono sotto il suo naso. Nel caso dei camorristi, non ha mai detto una parola sul perché due personaggi di spicco della camorra casertana, Giovanni Venosa e Bernardino Terracciano recitassero nel film Gomorra, o sul perché per girare la prima stagione della serie tv si decise di pagare l’affitto a un boss, invece di riprodurre la casa in uno studio cinematografico, come si fa di solito. Nel caso dei fascisti, quando scriveva su Repubblica non ha mai preteso che Eugenio Scalfari chiedesse scusa pubblicamente per gli articoli scritti su “Roma Fascista”, di cui Scalfari fu caporedattore.