LE FOTO. Rapina David Neres: ecco i tre arrestati, aiutati da due netturbini. La dinamica

Gianluca Cuomo, Giuseppe Vecchione e Giuseppe Vitale

Tre arrestati per la rapina a David Neres di un orologio da oltre 100mila euro. Il calciatore rientrava in hotel dopo la partita allo stadio Maradona tra il Napoli e il Parma, vinta dagli azzurri in rimonta 2-1, proprio dopo l’ingresso in campo di Neres. All’alba di ieri i carabinieri hanno fermato Gianluca Cuomo, 30 anni, detto o’ chiatt, Giuseppe Vitale, 24 anni, detto ’o lobo e Giuseppe Vecchione, 34 anni, tutti del rione Lauro a Fuorigrotta. Gli investigatori dell’Arma spiegano che le indagini erano partite dalla denuncia del giocatore brasiliano alla polizia: l’attaccante aveva raccontato che il rapinatore si era rivolto a lui in inglese. Probabilmente si era preparato, per non perdere tempo: Neres era appena arrivato a Napoli da pochi giorni. E il gip sottolinea nell’ordinanza che “questo era, in pratica, il deprecabile comitato d’accoglienza con cui gli sconosciuti davano il benvenuto al calciatore”. Non è finita.

Nel provvedimento cautelare è ricostruita l’indagine: i tre sarebbero stati aiutati da due lavoratori della nettezza urbana. Il primo, padre di uno dei tre, avrebbe recuperato il gruppetto dopo l’assalto e si sarebbe disfatto dei vestiti e dei caschi, consegnandoli a un suo collega che era al lavoro in un autocompattatore: “Vallo a scaricare”, gli dice. E il collega: “Stai tranquillo”. Poco dopo il figlio gli chiede che fine faranno abiti e caschi. “Li schiacciano?”. E il padre: “È normale”, lo rassicura.

Tutto registrato con una microspia in un’auto. Da qui la prima svolta nelle indagini. Poi i carabinieri hanno cercato i riscontri: dopo aver gettato via vestiti, caschi e pure le scarpe, la Fiat Panda torna al Rione Lauro e qui due del gruppo vengono ripresi da una telecamera, mentre escono dall’abitacolo con ai piedi solo i calzini. I militari del Nucleo Investigativo hanno chiuso il cerchio ed eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari, nei confronti dei tre, ritenuti indiziati di concorso in rapina pluriaggravata.

Dalle risultanze investigative raccolte, sarebbe emerso che avrebbero perpetrato, il primo settembre scorso, la violenta rapina ai danni del giocatore della squadra del Napoli, riuscendo in particolare a sottrargli un orologio Patek Philippe di oltre 100mila euro.
I rapinatori avrebbero raggiunto il minivan a noleggio, sul quale viaggiava il calciatore, al termine di una partita di calcio e durante il tragitto di rientro in un albergo del capoluogo, e mentre lo stesso si trovava bloccato nel traffico infrangevano il vetro del finestrino posteriore, facendosi consegnare, sotto la minaccia di un’arma, il prezioso, per poi darsi alla fuga.

L’azione criminosa, secondo le indagini sviluppate dagli investigatori dell’Arma sarebbe stata premeditata. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e presunta innocente

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