KIEV – Crisi del grano: l’Ue pensa al Delta del Danubio che confina con l’Oblast di Odessa e ha una serie di canali navigabili per esportare il prezioso oro giallo all’estero. Da quando è cominciata la guerra l’Ucraina ne esporta poco più di un milione di tonnellate a fronte dei cinque in tempi di pace. Una soluzione che andrebbe trovata al più presto per tamponare una potenziale emergenza alimentare. Da Kiev infatti hanno fatto sapere che “i russi ne hanno distrutto fino a 300mila tonnellate”
L’esportazione
Per esportare il grano all’estero non adeguato appare il trasporto ferroviario, seppure dalla fine di maggio siano ripresi i collegamenti tra Lituania e Ucraina. Ad oggi il percorso attraverso la Bielorussia, rispetto all’utilizzo del Mar Nero, appare la soluzione più praticabile anche se per metterla in atto occorre il placet del presidente Aleksander Lukashenk che Bruxelles preferirebbe bypassare. Da considerare anche la “exit strategy rumena”: l’Oblast di Odessa confina infatti con la regione del Delta del Danubio, nella Romania orientale.
Grano bloccato
Ad oltre ventidue milioni di tonnellate di grano sono bloccate nei magazzini ucraini che potrebbero essere saccheggiati o fatto oggetto di bombardamenti aerei da parte dei russi. Per questo la presidente della Commissione europea Ursula von der Layen si occuperà in prima persona del dossier, dirigendosi in Egitto per un faccia a faccia con il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi.