Le metamorfosi di Salvini, da concorrente tv a ‘urlatore’ a uomo ‘zen’

Il leader del carroccio e l'appello a Berlusconi e ai 5 Stelle

NAPOLI (lo.le.) – Da quando si presentò come concorrente a ‘Il pranzo è servito’, edizione condotta da Davide Mengacci, ne è passata di acqua sotto i ponti e, Matteo Salvini, ora leader indiscusso della Lega, e candidato premier per il centrodestra, è in continuo mutamento. Non solo nel look, dai capelli vaporosi al taglio corto, quasi rasato, ma anche e soprattutto nella metamorfosi politica: da provocatore a moderatore. Chi l’avrebbe detto che il giovane che frequentava il centro sociale del Leoncavallo e fondava ‘Comunisti padani’, approdando solo in seguito alla Lega scalandola fino a diventarne segretario nel 2013, avrebbe dovuto, un giorno, fare da mediatore tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il Movimento 5 Stelle trattenendosi dal fal saltare il banco. Eppure è proprio questo quello che sta succedendo. Certo, va detto che Salvini nei panni del ‘maestrino dalla penna rossa’, pronto a bacchettare chiunque, si sente a suo agio, lo fa da sempre. Lo ha fatto negli ultimi cinque anni, ovunque, con fogli, tablet e numeri alla mano per smentire o correggere quanto sostenuto dagli avversari politici. Ma adesso che tra avversari e alleati il confine è labile, perché in gioco c’è la possibilità di guidare il Governo, il leghista rischia di restare schiacciato tra i ‘capricci’ di Berlusconi e i ‘dispetti’ dei 5 Stelle, soprattutto del candidato premier Luigi Di Maio e dell’ex deputato Alessandro Di Battista. Le prese di posizione dei forzisti e dei pentastellati, unite alla decisione del Pd di restare fuori dai giochi (almeno per il momento), rischiano di rendere vano il risultato delle elezioni politiche con il centrodestra risultata prima coalizione e il Movimento primo partito. Se non si arriva ad un accordo in questi giorni, il capo dello Stato Sergio Mattarella sarà costretto ad intervenire. Ma anche Salvini, nonostante il training autogeno (altrimenti non si spiega la sua mitezza attuale), sembra essere arrivato al limite della sopportazione, tanto da lanciare un appello al cavaliere e ai grillini. “Continuo a mantenere un atteggiamento zen, sereno, costruttivo pacifico e di buon senso – ha detto il leader del carroccio – Non capisco gli insulti. Non capisco di Battista e non capisco Berlusconi. C’è una vita reale che ci chiede di fare in fretta. Non so voi, ma io sono ai limiti della pazienza. O si parte o tanto vale tornare agli italiani e chiedere un voto chiaro – ha concluso – Faccio un appello: smettetela con gli insulti a vicenda, con le ripicche, i veti, i bisticci, le polemiche. Così non se ne esce. Se ciascuno fa un passo a lato, si costruisce, si lavora”.

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