Lecce: muri del centro storico imbrattati, indagati dei ragazzi di 14-17 anni

C'è un'inchiesta della procura dei minorenni di Lecce sui muri di monumenti e palazzi del centro storico di Lecce imbrattati e ci sono i primi indagati

LECCE – C’è un’inchiesta della procura dei minorenni di Lecce sui muri di monumenti e palazzi del centro storico di Lecce imbrattati e ci sono i primi indagati. Si tratta di ragazzi di età compresa fra 14 e 17 anni.

Le indagini sono coordinate dalla pm Simona Filoni e scaturiscono dalle denunce presentate lo scorso mese di gennaio da diversi cittadini al comando della polizia locale di Lecce.

Gli agenti hanno acquisito e visionato le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e hanno eseguito una serie di appostamenti, sino a identificare i primi responsabili.

Le scritte sono apparse in piazza Sant’Oronzo, via Coniger, via Palmieri e Convitto Palmieri, via Morelli. Corte dei Rainò, via Quinto Ennio, via Caracciolo, Rettorato dell’Università del Salento, Accademia delle Belle Arti, Mura Urbiche, pareti della Biblioteca Provinciale, Porta San Biagio e via De Jacobis.

 “L’ipotesi investigativa al vaglio degli inquirenti è che gli indagati facciano parte di una gang, di una crew costituita ad hoc, con lo scopo specifico di imbrattare e deturpare la città e di autocelebrarsi per le gesta compiute senza essere scoperti dalle Forze dell’Ordine e con la connivenza, in taluni casi, dei loro genitori”. Lo dice la pm della procura dei minorenni di Lecce, Simona Filoni, in una nota con riferimento ai ragazzi di età compresa fra 14 e 17 anni, indagati per aver imbrattato i muri di monumenti e palazzi storici del centro di Lecce.

“L’azione di prevenzione e repressione di condotte illecite, tese alla consumazione di azioni di aggressione al patrimonio artistico e culturale della città di Lecce e di questa provincia, proseguirà incessantemente onde evitare ulteriori, deprecabili e scellerati attacchi ai monumenti e alle bellezze artistiche delle nostre città, nella speranza che i giovani possano trarre dalla cultura la giusta spinta per una loro crescita improntata alla legalità, al rispetto degli altri e dei beni della collettività, e non già utilizzare i simboli di quella cultura come sedi su cui convogliare la noia e le proprie frustrazioni”, sottolinea la pm.

(LaPresse)

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