Di Donatella Di Nitto
ROMA (LaPresse) – Che i rapporti fossero un “po’ freddini” lo ha certificato lo stesso Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Matteo Salvini e sottosegretario di governo. E che la causa fosse proprio il ‘no’ di Fi a Marcello Foa, era risaputo. Lega e Forza Italia sono ai ferri corti. Con il Carroccio che ha dato un primo assaggio di dissenso con l’annuncio di voler correre da solo alle regionali in Abruzzo. Uno strappo, certo, ma con possibilità di rammendo, assicura Giorgetti: “La decisione finale spetta a Salvini e per esigenze superiori i dirigenti abruzzesi potrebbero essere costretti ad allearsi con gli azzurri“. Insomma non tutto è perduto, e magari un ravvedimento di Berlusconi sulla faccenda Rai, potrebbe aiutare il leader leghista a indirizzare i consiglieri locali.
Una cosa è indiscutibile, per la Lega il centrodestra “al momento è una categoria dello spirito, non più della politica“
Un visione superata, che viene abbracciata anche in Forza Italia. Tant’è che Giovanni Toti oggi è tornato a parlare di partito unico di “un Pdl 4.0. che chiarisca la sua collocazione a destra e l’alleanza strategica con la Lega. Se non faremo così regaleremo il Carroccio ai grillini“. L’idea del governatore della Liguria è appunto quella di rinsaldare l’asse con Giorgia Meloni e proporre all’elettorato delle primarie aperte “con congressi veri. Basati non sulle tessere ma sul coinvolgimento degli amministratori locali e dei militanti“. Insomma per Toti il centrodestra è un “patrimonio” ma deve essere ripensato a “due gambe“.
L’altro lato della medaglia azzurra però non la pensa allo stesso modo
Antonio Tajani, come del resto Berlusconi, crede ancora nella coalizione che però vince “se unita“. “Salvini e la Lega restano nostri alleati, noi almeno vogliamo andare uniti in tutta Italia. Speriamo lo vogliano anche loro” spiega. Il gioco a rincorrersi è iniziato, Salvini vuole il continuare a contare sul sostegno esterno di Forza Italia (anche sul presidente di Viale Mazzini). Mentre Berlusconi ormai vuole smascherare il (quasi) ex alleato che secondo lui “vuole stare con un piede in due scarpe“.
Ora conta sul sostegno degli azzurri per portare avanti le sue rimostranze nell’esecutivo, è il ragionamento, poi quando sarà l’ora di andare al voto “e questo accadrà presto” proseguirà l’alleanza di governo con i 5Stelle. Per questo è partito il tam tam dai fedelissimi del Cav. “E in questo scenario Salvini continua con il ritornello sulla presunta quanto inesistente intesa tra Forza Italia e il Pd – dice Maria Stella Gelmini – il dubbio è che la cortina fumogena serva a nascondere il patto di potere Lega-M5s“. Mara Carfagna attacca durante il vicepremier: “La Lega pensa che possa esistere un centrodestra senza Forza Italia? Può anche immaginarlo, ma non può immaginare di conquistare la maggioranza degli italiani trascurando questa Italia, l’Altra Italia“.
L’ultimo appello viene lanciato infine da Fratelli d’Italia
Guido Crosetto chiede Salvini “di dimostrare, proprio partendo dell’Abruzzo, che esiste ancora il centrodestra ma soprattutto che sappia assumersi la responsabilità di guidarlo e tutelarlo“. Secondo Crosetto “dobbiamo avere il coraggio di rilanciare una proposta di crescita e rinascita di cui il paese ha necessità e che è alternativa all’idea di ‘declino programmato’ che rappresenta il M5S“. Messaggio recapitato, ora spetterà a Salvini la scelta di campo.