MILANO – “Sono rimasto stupefatto. La giurisprudenza in materia non faceva presagire questo esito. E poi mai avrei pensato di saperlo dalla Reuters prima che dal mio avvocato, perché veniva trasmessa in streaming. Questa vicenda mi ha fatto riflettere sull’equilibrio dei poteri in Italia”. Così l’ex viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, in un’intervista a La Stampa, commenta la condanna. Quando ha visto che la Lega prendeva il 34% alle Euro-pee non ha pensato di essere più saldo al suo posto? “No. Il contrario – ha dichiarato Rixi -. Ho capito che c’è qualcuno che per paura della dittatura limita la democrazia. Ho l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, a ‘sto punto che la estendano a mio figlio così non si occuperà della cosa pubblica”.
L’accusa
“C’era questa spada di Damocle. Ma ce l’ho sulla testa da 7 anni, allora non avrei fatto neanche l’assessore in Liguria. E l’assurdo è che mi imputano spese del primo anno in Regione. La cosa che mi fa infuriare è che si ipotizzi un dolo, come se ci avessi guadagnato qualcosa. Pago già da anni per questa storia: questa è la giustizia italiana”.
LaPresse
Lega, Rixi: “Dopo 34% al partito ho intuito che il processo sarebbe andato male”
"Sono rimasto stupefatto. La giurisprudenza in materia non faceva presagire questo esito. E poi mai avrei pensato di saperlo dalla Reuters prima che dal mio avvocato, perché veniva trasmessa in streaming".