ROMA – L’onda lunga di Pontida. Dopo il bagno di folla tra il suo popolo, Matteo Salvini prosegue con il piede pigiato sull’acceleratore. Il plebiscito ottenuto sul ‘pratone’ è ulteriore linfa per il ‘Capitano’ che, rimasto orfano per sua scelta del governo, è chiamato ora a comandare – con il suo classico piglio di lotta dura e pura – le truppe dell’opposizione al “governo-truffa” formato da M5S e Pd. E per evitare in futuro altre “manovre di palazzo”, il leader del Carroccio ha già in mente la ricetta: cambiare la Costituzione. “All’estero non sarebbe mai successa una cosa del genere. Allora c’è qualcosina da cambiare. Perché i senatori a vita devono decidere per 60 milioni di italiani? Ma chi li conosce? Chi li ha eletti?”, tuona.
Gli insulti a Gad Lerner
Un Salvini deciso che rivendica con forza le scelte effettuate a Pontida, compresa quella di portare sul palco una bimba coinvolta nel caso di Bibbiano. “Le critiche? Ma chissenefrega. Se qualcuno ruba i bambini, io voglio gridare da papà che è uno scandalo portarli via dalle famiglie. Non era necessario avere una bambina, ma cinquanta bimbi sul palco”, dice con forza. Nessuna scusa anche per gli insulti di alcuni militanti a Gad Lerner. “A casa mia l’ospite è sacro e non si tocca nemmeno con un dito. Detto questo, se uno sputa veleno per 20 anni… In passato mi ha augurato anche la morte. Questi qua non sono giornalisti, sono calunniatori”, argomenta.
Salvini pensa al futuro
Archiviato il passato, lo sguardo del leader leghista è rivolto al futuro, la prima sfida si chiama elezioni regionali dell’Umbria, dove tra M5S e Pd c’è “l’alleanza della disperazione, ma i cittadini non sono scemi e li manderanno a casa”. Uno schema che, prima o poi, il numero uno della Lega vede riproposto anche a livello nazionale. Salvini è convinto che il governo giallorosso non durerà e pertanto non ha nessuna intenzione di farsi trovare impreparato. “Sto già lavorando per essere pronti con riforme sulla flat tax, sulla pace fiscale e sull’edilizia”, dice enunciando alcuni dei suoi storici cavalli di battaglia. Un Salvini che sogna una Lega sempre più nazionale e unita “da Nord a Sud contro il governo anti-italiano”, con un occhio sempre vigile sulle realtà locali.
Gli attacchi al governo Conte-bis
Proprio su questo tema Salvini dedica l’attacco più diretto al premier Giuseppe Conte, il suo nemico preferito. “Ha preso in giro i governatori del Nord e i cittadini per un anno”, spiega. Un piano di battaglia che riceve il plauso pure dell’ex segretario Roberto Maroni, pubblicamente ringraziato sul ‘pratone’. “E’ tornata una Lega di lotta e di governo nel senso di lotta nelle piazze e nelle istituzioni. La Lega che ho sempre conosciuto”, racconta soddisfatto. Esattamente il ruolo che Salvini ha dimostrato di saper interpretare al meglio.
(LaPresse/di Andrea Capello)