MILANO – Abbandonate ormai da alcuni giorni la giacca e la cravatta degli appuntamenti formali da vicepremier e ministro dell’Interno, il leader della Lega, Matteo Salvini, in maniche di camicia e occhiali scuri (per nascondere l’orzaiolo all’occhio sinistro) si presenta a Orvieto (Terni) e si scaglia contro tutti. In particolare, contro gli alleati giallorossi ma poi a una nota affida una reazione all’arsenico diretta al presidente della Repubblica. “Dopo neanche una settimana al governo già si scannano per la distribuzione delle poltrone. Presidente Mattarella, davvero gli italiani meritavano uno schifo simile?”, mette nero su bianco.
Salvini, in versione ‘barricadero’, mette i puntini sulle ‘i’. Ne ha per tutti. E l’eventuale alleanza Pd-M5S anche alle regionali, poi smentita dai pentastellati, lo spinge a dichiarare battaglia in vista delle elezioni regionali del 27 ottobre: “Lo facciano anche in Umbria, li sfido. Questi non conoscono la vergogna”.
E ancora: “Si mettano insieme tanto in Umbria si vince. In Umbria si cambia, la sinistra ne ha combinate troppe”. Il segretario del Carroccio parla del 27 ottobre come il giorno della “festa della libertà, dopo 50 anni di sinistra al governo”.
Ma sono le prime mosse dei dem e dei Cinquestelle, che spingono Salvini a digrignare i denti. Almeno su due temi. Il primo: “Quello che non permetteremo a livello nazionale è che si smonti il lavoro fatto. Leggo in questi giorni che qualcuno vuole cancellare quota 100 e tornare alla legge Fornero. Dovranno passare sui nostri corpi”. E poi la seconda questione, squisitamente politica.
Pd e M5S “si sono dimenticati del taglio dei parlamentari, che era un’altra urgenza. Di cosa si stanno occupando? Di legge elettorale, perché – assicura – vogliono una legge elettorale proporzionale che garantirà l’inciucio per i prossimi 50 anni. Noi glielo impediremo. Democraticamente glielo impediremo: questa è la parola d’onore che vi do”.
Il leader leghista confida in una tenuta del governo, diciamo così, ballerina: “Potranno andare avanti a lungo, solo legati dalle poltrone. Anche perché sull’immigrazione, sulle tasse, sulle pensioni, sulle infrastrutture e sulle autostrade hanno già cominciato a litigare”. E non solo. Salvini guarda avanti dopo la crisi di governo fatta scoppiare in spiaggia e, stavolta sì, si affida agli ultimi sondaggi per sentenziare che la Lega è “di gran lunga il primo partito italiano”.
Il numero uno di via Bellerio si prepara al weekend nella sua Lombardia
Sabato a Milano sarà la volta dell’incontro all’hotel Da Vinci con amministratori e governatori. Già confermata la presenza di dieci presidenti di Regione. Sono attesi, tra gli altri, i leghisti Fontana (Lombardia), Zaia (Veneto), Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Fugatti (Trento) e Solinas (Sardegna), Toti per la Liguria, oltre ai forzisti Cirio (Piemonte), Toma (Molise), Bardi (Basilicata) e all’abruzzese Marsilio, in quota Fdi. Poi un salto alla festa della Lega Giovani di sabato sera a Pontida (Bergamo) e domenica il raduno sul ‘pratone’. Al quale, di sicuro, Salvini non si presenterà in giacca e cravatta. (LaPresse)